Calabria

Alecci sulla notizia dell’apertura della struttura di Cardio-chirurgia presso l’Ospedale di Cosenza e sul futuro dei presidi di Catanzaro.

ernesto alecci

Ho letto con molto interesse la notizia della presenza, all’interno dell’atto aziendale presentato presso l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, della voce relativa ad una nuova struttura complessa di cardio-chirurgia affidata al professore Daniele Maselli.

Saranno 14 i posti letto della nuova struttura che dovranno fungere da riferimento ad una provincia di circa 700.000 abitanti. Certamente una buona notizia per l’intera sanità regionale.

Ma, contestualmente, ciò non deve mettere assolutamente in dubbio lo sviluppo e gli investimenti relativi all’Azienda Ospedaliera-universitaria di Catanzaro.

Così come non può passare sotto silenzio la situazione di stallo in cui si trova attualmente il Sant’Anna Hospital.

Certamente non è giusto racchiudere la vicenda in un mero atto di campanilismo, perché la salute dei calabresi non ha colore, non ha ideologia, non appartiene ad alcun partito o territorio.

Proprio oggi, infatti, il portale “MICURO” certificava come la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “R. Dulbecco” di Catanzaro sia stata considerata per il terzo anno consecutivo tra le prime in Italia (settima su 93 strutture disponibili) sia per numero di interventi eseguiti ma soprattutto per sopravvivenza a 30 giorni dall’intervento (98,77%) superando i valori di riferimento nazionali.

Un patrimonio importantissimo, che deve essere assolutamente valorizzato e sviluppato ulteriormente.

Per quanto riguarda il Sant’Anna, negli anni la struttura ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano per la cura delle patologie cardiache, un polo d’eccellenza che ha rappresentato un punto di riferimento anche per numerosi pazienti provenienti da regioni limitrofe alla Calabria, e che attualmente si trova in un “limbo istituzionale” per motivi assolutamente estranei all’attività strettamente medica del Centro.

Senza dimenticare il rischio della perdita definitiva di centinaia di posti di lavoro, con centinaia di famiglie che aspettano con ansia evoluzioni positive sull’attività della struttura.

Pertanto, mi auguro che, al di là delle anticipazioni e delle notizie giornalistiche, già dai prossimi giorni si possa far chiarezza sul futuro del Sant’Anna e sulla volontà di continuare ad investire anche sull’Azienda Dulbecco di Catanzaro, riferimenti importantissimi per tutta l’area centrale della Calabria e oltre

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