All’istituto alberghiero Majorana è tempo di fragole, una scuola al ritmo delle stagioni
Dal dolce alla confettura da accompagnare allo yogurt, passando dal risotto, primo piatto dal sapore agrodolce e primaverile.
Per l’Istituto Alberghiero basta affacciarsi dalla finestra del laboratorio di cucina o comunque compiere giusto qualche passo per reperire per esempio le fragole precoci, i funghi o la lattuga, coltivazioni che crescono nella serra idroponica, completamente in acqua e senza terra e realizzare un intero menu a tema e a km0.
La bussola che si continua a seguire all’Istituto d’Istruzione Superiore (IIS) Majorana è quella della stagionalità da osservare nel campo e in cucina, a scuola e in quella che sarà la professione del futuro.
Filiera corta ed economia circolare dichiara il dirigente scolastico Saverio Madera continuano ad essere le coordinate di un percorso che accompagna tutte le attività didattiche tanto dell’Istituto Tecnico Agrario che dell’Alberghiero, protagonista da ultimo anche dell’evento identitario promosso dalle Pro Loco Rossano La Bizantina e Corigliano Calabro ed ospitato in una gremita Piazza Steri, nel centro storico di Rossano.
Ad offrire la degustazione del piatto tipico, i tajarin con cicr e baccalà (lagane con ceci e baccalà), sono stati proprio gli allievi del Majorana guidati dai docenti.
La professionalità della brigata e la qualità del servizio offerto alla serata sono stati apprezzati dai numerosi ospiti intervenuti. Tra gli altri, anche quelli della presidente della terza commissione sanità Pasqualina Straface.
Un totale di 300 piante su fibra di cocco per 3 diverse tipologie: fragole precoci che iniziano a dare i propri frutti già tra gennaio e febbraio e la tipica fragola della Sila.
Nella serra idroponica fa sapere il direttore dell’azienda agricola del Majorana Francesco Filippelli si sta sperimentando anche una linea di produzione che riguarda la coltivazione della lattuga.
Le fungaie aggiunge rappresentano per ora solo un esperimento di produzione. Sono delle capsule inoculate con due tipi di funghi: Pleurotus e Cardoncello.
Si cerca di capire quanti funghi in media possono essere prodotti per iniziare successivamente una produzione vera e propria. Anche in questo caso saranno utilizzati come ingredienti in cucina: per preparare un primo piatto a base di pasta fresca; un contorno per la carne; conditi per la breve consumazione o gratinati al forno.
Tutte le produzioni sono coltivate senza l’utilizzo di prodotti chimici e per ora sono destinate a soddisfare semplicemente il fabbisogno dell’istituto alberghiero e del semiconvitto.