Avviati gli incontri bilaterali per il trasferimento delle funzioni dalla Regione Calabria alla Città Metropolitana di Reggio Calabria
Al primo incontro presente il Consigliere Giuseppe Marino, su delega del sindaco Giuseppe Falcomatà.
Sono iniziati gli incontri bilaterali tra Città metropolitana di Reggio Calabria e Regione Calabria, finalizzati al trasferimento delle funzioni delegate previste per Legge nazionale.
Alla prima riunione ha partecipato il consigliere metropolitano Giuseppe Marino, delegato dal sindaco Giuseppe Falcomatà.
Gli argomenti che verranno trattati nel corso degli incontri, predisposti per un calendario che impegnerà i due Enti fino al 13 settembre riguardano: beni e attività culturali, istruzione e formazione, servizi sociali, salute (farmacie), specolo e sport, artigianato, commercio, cooperazione, industria, ricerca produzione trasporto e distribuzione di energia, miniere e risorse geotermiche, sportello unico, turismo, demanio marittimo, edilizia residenziale, opere pubbliche, protezione civile, protezione della natura e ambiente, risorse idriche e difesa del suolo, territorio, ambiente e infrastrutture, viabilità e trasporti.
La giunta della Regione Calabria, nello specifico ha individuato nell’assessora Maria Stefania Caracciolo, la delegata all’area dello Stretto e Città Metropolitana.
“Finalmente si è avviata una interlocuzione concreta con la Regione Calabria, i dipartimenti regionali e i settori della Città metropolitana, si stanno confrontando per definire i rispettivi ruoli”.
Così il consigliere metropolitano Giuseppe Marino che aggiunge: “In apertura della riunione abbiamo ribadito questa operazione di trasferimento delle funzioni, in attuazione di una legge dello Stato, la L.34/2002, che deve essere eseguita in applicazioni di tre principi: sussidarietà, adeguatezza e differenziazione.
Nel primo caso l’Ente più prossimo al cittadino deve avere maggiori poteri per dare risposte al territorio. Per l’adeguatezza abbiamo inteso che necessitiamo di maggiori risorse e personale, si tratta di una condizione essenziale, perchè per attuare i programmi occorrono anche unità lavorative in grado di poterle sviluppare.
Per differenziazione intendiamo che le funzioni devono essere rispettose della identità della Città metropolitana all’interno della Calabria.
In questo senso, ad esempio, il nostro Piano strategico metropolitano punta anche sul Turismo, Cultura e Ambiente, in questo senso necessitiamo di avere più funzioni su anche questi tre macro temi.
Su questo conclude occorre un accordo politico sinergico con la Regione, con un percorso carico di contenuti”.