Banca BPER e il giallo dei fondi TFR dei forestali: una procedura lenta e contorta lascia i forestali pensionati senza risposte
di Nicoletta Toselli
Scalea, 2 dicembre 2024 – La vicenda del pagamento del TFR dei lavoratori forestali calabresi, già ex dipendenti dei consorzi di bonifica, si arricchisce di un nuovo capitolo che desta forti perplessità tra lavoratori e sindacati. Da mesi, i forestali pensionati attendono il riconoscimento dei propri diritti, senza tuttavia trovare risposte chiare né dai consorzi liquidati né dalla Regione Calabria.
L’ultima risposta della segreteria amministrativa della Banca BPER, depositaria dei fondi del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, ha sollevato nuove questioni. In una nota del 3 luglio 2024, la BPER risponde a un lavoratore, rappresentato legalmente, che ha avviato una procedura esecutiva nei confronti del Consorzio di Bonifica del Tirreno Cosentino. La banca comunica che, a seguito della soppressione del consorzio disposta dalla Regione Calabria con la delibera di giunta numero 803 del 29 dicembre 2023, il consorzio non dispone più di fondi presso la BPER.
La dichiarazione della banca, ai sensi dell’articolo 547 del Codice di Procedura Civile, (è stata ripetuta durante l’udienza svoltasi nel mese di ottobre 2024). In breve, la BPER afferma di non avere più alcuna disponibilità di somme relative al consorzio soppresso. Tuttavia, il Commissario Liquidatore del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, Dott. Vittorio Zupo, con propria Deliberazione Commissariale n. 45 del 5 luglio 2024 ha deliberato l’impignorabilità delle somme destinate alle infrastrutture pubbliche per il secondo semestre del 2024. Tale provvedimento si fonda sul Decreto Semplificazione n. 76/2020 (Legge 120/2020), che vieta l’esecuzione forzata su fondi destinati alla realizzazione e manutenzione di opere pubbliche da parte di enti pubblici, limitando quindi la disponibilità di queste somme al solo scopo previsto dalla legge.
>La deliberazione richiama le norme vigenti, sottolineando che i fondi gestiti dal Consorzio in liquidazione sono vincolati alla finalità pubblica di bonifica, irrigazione e manutenzione del territorio e, in quanto tali, non possono essere oggetto di esecuzione forzata. Viene precisato che i conti correnti di tesoreria del Consorzio, che contengono circa 3 milioni di euro complessivi, sono destinati a retribuzioni e TFR dei lavoratori forestali, e pertanto non possono essere pignorati. Il provvedimento è stato notificato al Tesoriere BPER ex Ubi e alla società Areariscossione srl, ed è stato pubblicato all’Albo Pretorio online del Consorzio. La deliberazione del commissario sembra suggerire che, contrariamente a quanto affermato dalla BPER, esisterebbero ancora risorse accantonate specificamente per i lavoratori. “Conto Corrente nr. 3441/44310807 destinato ai fondi finalizzati al pagamento dei salari e del Tfr ad esclusivo beneficio dei lavoratori forestali, importo € 1.500.000,00”. Il nodo della questione è che, secondo la legge regionale n. 39 del 2023, le somme del consorzio, incluse quelle destinate al TFR, avrebbero dovuto essere trasferite al nuovo Consorzio Unico, che si fa carico della gestione dei consorzi soppressi, tra cui il Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino. I lavoratori si chiedono ora: dove sono finiti i fondi che il commissario liquidatore dichiara impignorabili, e che dovrebbero trovarsi ancora depositati presso la BPER? I Sindacati, da parte loro, sono stati chiamati in causa per il ruolo di vigilanza e tutela dei diritti dei lavoratori. La normativa prevede che, entro un anno dalla nomina, il commissario liquidatore predisponga un resoconto dell’attivo e del passivo del consorzio soppresso. Tale quadro finanziario dovrebbe includere un bilancio delle somme accantonate e di quelle dovute, da utilizzare per liquidare i creditori. Al termine di questo processo, i fondi rimanenti dovrebbero essere trasferiti alla Regione Calabria, che li gestirà in base alla regolamentazione stabilita. Questa procedura prevede, inoltre, che i creditori del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, compresi i lavoratori in attesa del TFR, presentino domanda di accesso ai fondi entro 60 giorni dall’emissione della delibera regionale. Tuttavia, ciò comporta che i lavoratori forestali debbano avanzare richiesta per somme che, in realtà, erano state accantonate dal consorzio come fondo per il trattamento di fine rapporto, ma che ora, inspiegabilmente, risultano come “debiti” del consorzio. È importante chiarire che il lavoratore forestale, in questo caso, non è affatto un debitore, a differenza, ad esempio, di un fornitore di servizi. I forestali sono, anzi, i legittimi creditori di somme che il Consorzio di Bonifica ex Valle Lao aveva accantonato e che sono poi state distratte e utilizzate dal consorzio per altri scopi. La situazione attuale vede i lavoratori forestali coinvolti in una procedura di liquidazione in cui, paradossalmente, sono trattati come debitori. In realtà, queste somme appartenevano ai forestali, ed è il consorzio a dover rispondere della loro sparizione. Questo fatto lascia presupporre una possibile responsabilità penale e amministrativa da parte del consorzio, poiché i lavoratori non hanno alcuna colpa né sono coinvolti nei debiti del consorzio. Sembra però che questa situazione sia stata intenzionalmente occultata, creando una grave distorsione della realtà. Tuttavia, il processo di liquidazione si sta rivelando lento e oscuro, e in molti temono che il ritardo non solo abbia già causato danni significativi ai lavoratori pensionati, ma che possa ulteriormente compromettere la possibilità di recuperare i fondi. I lavoratori coinvolti continuano a chiedere trasparenza sul destino delle somme destinate al TFR e chiedono che i fondi vengano rapidamente sbloccati. Al momento, tuttavia, la situazione sembra stagnante: la banca BPER afferma di non essere più depositaria di tali somme, mentre il commissario liquidatore sostiene il contrario. Questa situazione di incertezza pesa sui lavoratori, che attendono di ricevere il TFR dopo anni di servizio. La questione rimane aperta: i fondi del TFR dei lavoratori forestali calabresi verranno finalmente erogati o continueranno a rimanere intrappolati nelle maglie di una complessa burocrazia e della confusione amministrativa?