COSENZA – Un’altra dura sconfitta per chi tenta di lucrare sui furti d’auto. I Carabinieri di Cosenza hanno sgominato una banda specializzata in “cavalli di ritorno”, ovvero nell’estorcere denaro alle vittime promettendo la restituzione dei veicoli rubati. Tre persone sono finite ai domiciliari e una all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, rientra in un’ampia indagine che ha già portato all’arresto di altre 9 persone lo scorso anno.
NOTA INTEGRALE
Nota stampa per l’esecuzione di misure cautelari personali di contrasto al fenomeno criminale dei furti di veicoli e delle connesse attività estorsive
La Compagnia Carabinieri di Cosenza ha dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare personale emessa dal GIP presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 indagati (2 destinatari di arresti domiciliari e 1 di obbligo di presentazione alla p.g.), poiché ritenuti responsabili di tentate attività estorsive (c.d. cavallo di ritorno), commesse a Cosenza e Mendicino (CS).
Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile), al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito che le programmate attività estorsive, consistenti nell’ingiusta pretesa del pagamento di un corrispettivo di denaro, a fronte della restituzione di autovettura, oggetto di furto, non si sono realizzate per il fermo rifiuto opposte dalle persone offese.
La presente attività, svolta dai militari della Sezione Operativa, rappresenta la prosecuzione di precedente indagine intrapresa per il contrasto al diffuso fenomeno criminale dei furti di veicoli e delle connesse attività di ricettazione ed estorsione, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Cosenza e coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, quando sono state notificate ed eseguite, nei mesi di ottobre e novembre 2024, complessivamente 9 misure cautelari personali.
Nella circostanza, a 5 indagati è stato contestato il delitto associativo ex art. 416 c.p. avendo costituito una stabile organizzazione, radicata in aerea ad alta densità criminale della città di Cosenza, con suddivisione di ruoli, al fine di commettere furti aggravati di veicoli ed estorsioni a Cosenza e provincia, dall’anno 2023 con condotta perdurante.
Il gruppo criminale indagato operava con serialità attraverso collaudati rituali che prevedevano l’individuazione del mezzo da rubare, il reperimento di attrezzatura utile alla commissione del reato, la custodia del veicolo, oggetto di furto, in decentrati siti di stoccaggio, la successiva richiesta di denaro alla vittima quale ricatto per la restituzione del mezzo.