Eugenia Roccella, ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, ha risposto stamane a Montecitorio all’interrogazione presentata dal deputato Alfredo Antoniozzi (FdI) in merito all’allontanamento di un bimbo, accompagnato da genitori e nonni, da un locale pubblico di Taormina perché “vietato ai minori di 12 anni”.
“Per quanto riguarda l’episodio specifico – ha dichiarato il ministro – va premesso che la vicenda, riportata da diversi organi d’informazione, è stata segnalata al Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale. Ricordiamo che le norme vigenti consentono di rifiutare prestazioni solo a fronte di un legittimo motivo, in assenza del quale si è passibili di sanzione pecuniaria, se il fatto viene accertato”.
“Premesso che l’autorità di competenza per la valutazione di un eventuale legittimo impedimento è il Ministero dell’Interno – ha continuato il ministro Roccella – per quanto riguarda questo Ministero non si può che richiamare, in termini generali, il necessario rispetto del principio di non discriminazione, sancito in primis dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ONU, principio da ritenersi valido anche per ragioni anagrafiche”.
Alla risposta del ministro ha fatto seguito un intervento dell’on. Antoniozzi, che dopo aver ringraziato il Garante Marziale per l’immediata presa di posizione, ha dichiarato: “E se di per sé questo fatto accaduto, comunque, è stato un fatto increscioso, ho voluto cogliere l’occasione perché si parlasse dell’infanzia, si parlasse dei bambini, si parlasse della famiglia, qui, nel Parlamento, nel luogo deputato ad assumere la responsabilità delle decisioni”.
“Questo fatto – ha continuato Antoniozzi – alimenta certamente una coscienza sbagliata rispetto al tema dei bambini, della natalità e della famiglia, fulcro della società intorno alla quale, a cerchi concentrici, si allarga la società medesima. Episodi del genere non devono accadere, per un fatto di crescita sociale e morale del nostro Paese, dove accadono fatti che possono apparire marginali, ma che poi incidono sulla vita medesima dell’infanzia”.
Il Garante, nel ringraziare il deputato Antoniozzi e il ministro Roccella, si dice: “Soddisfatto dell’interessamento dell’on. Antoniozzi e del ministro Roccella, perché le istituzioni ad ogni livello devono attuare pratiche comuni al fine di smorzare sul nascere diritti fondamentali per la cui affermazione ci sono voluti secoli. I bambini sono soggetti di diritto – conclude Marziale – ed a nessuno è dato arbitrariamente di escluderli per nessuna ragione dal contesto di socializzazione con gli adulti di prossimità, altrimenti ci troveremmo al cospetto di una deriva discriminatoria senza precedenti”.