Calabria

Calabria: nota di Maria Concetta Valotta, un’allocuzione evangelica recita da ben 2000 anni “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”

Maria Concetta Valotta

Un’allocuzione evangelica recita da ben 2000 anni: “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”! Tra l’incombere imminente dei guai giudiziari propri (Open Arms) e quelli dei vicini ideologici (i camici di Fontana), il leader leghista ripropone il proprio repertorio vintage, trito e ritrito, tentando ancora di arringare i vari rami del Movimento.

Ma l’orizzonte politico sta mutando e, tra quel che si dice e quel che ancora si nega, si sta delineando un nuovo “arco costituzionale” che procede da Nicola Zingaretti e giunge a Giorgia Meloni, badando bene a tenere in disparte le forze di lega e particolarmente, il non più sufficientemente mediatico Matteo.

Chi a Salvini vuole ancora bene, si faccia coraggio e glielo dica col cuore in mano: “Troppa brutalità utilizzata per farsi propaganda! Troppo veleno sul reiterato registro del “bando agl’immigrati!” Un discorso didascalico in siffatta maniera, tuttavia, Salvini lo vivrebbe, crediamo, solo come una mera provocazione.

Mesi fa, infatti, Giorgetti aveva tentato di farlo ricredere almeno sull’uso dei toni esasperati, sottolineando l’inutilità del battere sempre sulla stessa grancassa e sussurrando di muoversi con maggiore sagacia; la reazione del leader era stata improntata alla Giulio Cesare, “tu quoque Giancarlo”, pure tu che ti proclami mio amico, mi pugnali alle spalle?!

L’unico risultato ottenuto, quindi, fu l’interruzione per lungo tempo, delle comunicazioni tra i due, tant’è che il suo braccio destro dopo quel tentativo, rinunciò a insistere, lasciando fosse qualcun altro a provarci!

Si muovano dunque i vari governatori, prendano l’iniziativa gli amministratori del Nord, i leghisti con i piedi per terra e magari, tutti insieme, cerchino di convincere Salvini: anche se lui si offenderà, ma bisognerà pur fargli capire che in Italia qualcosa è successo, che non è più come un anno fa quando, qualunque refolo di vento gonfiava le vele del carroccio; qualunque cosa egli, toccasse, come Mida, prodigiosamente si trasformava in oro.

Da allora troppa acqua è passata sotto i ponti! Il peso del Covid, il fardello del lockdown, le aspettative incerte della “fase due”, due mesi trascorsi reclusi in casa! Tutti abbiamo pianto i troppi morti, applaudito i tanti veri eroi.

Si é rovesciata l’impostazione della psicologia di massa: da “gregge anarchico”, come Benito Mussolini apostrofava, con disprezzo, il popolicchio degli italiani, ci siamo promossi da soli a Cittadini che si sono messi sugli attenti, da far invidia e da esempio ai disciplinati teutonici; tutti agli ordini del Governo!

Tutti agli ordini del Presidente! L’avvocato del piano di sopra, Giuseppe Conte, per giunta, ha portato nel frattempo, a casa degli Italiani, tra tanti stenti e trattative, risorse realmente spendibili e questi 209 miliardi che pioveranno dall’Europa, si dovrà solo badare che vadano a finire nelle direzioni giuste, senza sperpero come spesso è accaduto in passato. Il resto delle polemiche vacue, in questo momento storico, interessa assai meno di niente.

La presa di posizione della lega, sostenitrice dell’assunto che i soldi europei non servono mica! Alberto Bagnai (il quale ha surclassato perfino Claudio Borghi nell’ascendente sul leader), teorizza scientemente che “i denari si raccolgono come le pere, quando sono mature: scrolli i mercati e ne cade in abbondanza”!

Poi accade una settimana fa, che Mister Vintage scommette che, tanto, i fondi Ue non arriveranno mai e, lui sovranista, fa il tifo per l’olandese, antiutaliano Mark Rutte, sperando dichiaratamente in un fiasco del già difficile negoziato; infine, quando i miliardi inopinatamente arrivano, è l’unico al mondo che li considera una evidente “fregatura”.

Vola immantinente a Lampedusa per riprendere in diretta gli sbarchi dei disperati, twittare che ci stanno invadendo, gli immigrati ci portano il virus, come se in Italia già non ci fosse, asserendo demagocicamente che “questo Governo con Lamorgese ministro al posto di Salvini, è “complice dei criminali”: stesso repertorio vintage, identica voglia di fare leva sugli istinti xenofobi, purtroppo ineludibili, insiti dalla nostra natura, originati dalla paura che provoca reazioni forti di rabbia ed aggressività irrazionale, solo in minima parte mediati dall’appello alla civiltà.

Ma in politica i bis raramente riescono e come le barzellette, fanno effetto solo la prima volta.Tornando a battere sugli immigrati, sempre picchiando sullo stesso chiodo, Salvini ci ricorda quegli acrobati che sanno fare una sola piroetta: dopo un pò, gli spettatori sbadigliano. Viene perfino il dubbio che l’ex ministro insegua l’ombra di se stesso, come antidoto ai sondaggi in calo.

Oppure tenti di trovare rimedi alle tante inchieste in arrivo, incominciando dalla “Open Arms” (su cui risponderà personalmente in Senato il 30 luglio) al mistero dei fondi russi, dai commercialisti in fuga verso le Americhe ai “camici bianchi” della Regione Lombardia.

Chi vuole davvero bene a Salvini non aspetti e gli consigli subito “finché sei in tempo, cambia s … partito”, perché la Lega è sempre più manifestamente isolata. Giorgia Meloni e il Cavaliere, si stanno facendo gli affari propri e parlano ormai di altro: dialigano con Conte, ricevono chiamate da Zingaretti, fanno vedere che per il bene del Paese sarebbero pronti a rivedere tante posizioni vintage, oltranziste.

E poi, come non riconoscere i meriti del premier sul Recovery Fund? La destra è stata prontissima a felicitarsi giovedì scorso con Sergio Mattarella, primo custode e garante della Costituzione, nel giorno del suo compleanno, mentre Salvini è stato l’unico tra i leader politici a non mandare pubblicamente gli auguri.

Cosicché, poco per volta, si sta formando un inedito “arco costituzionale” che, diversamente da quello precedente, stavolta comprende i fratelli d’Italia, tenendo fuori soltanto la Lega che in questa sua splendida solitudine ci fa rammentare quanto sia sempre molto triste recitare in pubblico, senza il consenso degli spettatori!

*Maria Concetta Valotta – Segretario generale della camera arbitrale.*

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