Calabria spesso vittima del brutto, riprogettare spazi urbani creativi per famiglie e bambini
Ecco come la bellezza può e deve essere governata.
Con scuole, strade, piazze ed in generale contesti pubblici oggettivamente e diffusamente brutti, la Calabria resta sempre vittima del brutto, assuefacendo ed educando tutti al brutto, soprattutto e purtroppo i bambini.
Serve bellezza. Bisogna ispirare ed educare alla bellezza, che è un diritto da rivendicare ma anche un obbligo per la pubblica amministrazione.
Sia perché col e nel brutto non si vive bene. Sia soprattutto perché il bello rende e produce di più. C’è, quindi, necessità di classi dirigenti locali più inclini alla bellezza.
C’è urgenza di cultura e anche di manager, della bellezza. Sicuramente per ri-funzionalizzare e per ri-progettare spazi, piazze e periferie delle nostre città, da rendere più a misura d’uomo, di famiglia e di bambini; e certamente più inclusive: con meno barriere architettoniche rispetto a quanti vivono ad esempio condizioni di mobilità ridotta.
A lanciare questo messaggio, condiviso in tutti gli intervenuti, è stata la nuova e vivace tappa del format itinerante di confronto e dibattito tra istituzioni, professionisti, imprese, associazioni e opinion leader, ospitato nei giorni scorsi nell’Auditorium Amarelli a Corigliano-Rossano.
L’evento, figlio dei Caffè Filosofici di qualche decennio fa, è stato promosso ancora una volta dalla storica associazione europea Otto Torri sullo Jonio col suo Progetto Nostos Identità Tempo Ospitalità, in partnership con l’associazione Musikart di Tarsia, la Pro Loco Rossano La Bizantina ed il contributo tecnico di Pan Neto International Srl.
Governare la bellezza, con la rigenerazione urbana? Si può e si deve fare ha esordito Lenin Montesanto, direttore del sodalizio che da oltre 25 anni condivide proposte, innovazioni e provocazioni culturali con l’esperienza Amarelli.
Si può iniziare a trasformare gli spazi anche piccoli delle nostre città e dei nostri borghi in parchi giochi sicuri, colorati, innovativi ed eco-sostenibili; ancora meglio se realizzati con materiale riciclato, recuperato nelle troppe discariche abusive e dagli abbandoni illegali di materiale ingombrante ed inquinante, ovunque nei nostri territori.
Si può fare ha aggiunto ripensando in piccolo i tanti spazi altrimenti abbandonati e degradati, spesso per inerzia, da pubbliche amministrazioni che sono ormai carnefici e vittime al tempo stesso degli attendismi e delle lentezze burocratiche della dittatura degli uffici tecnici comunali, le cui dinamiche sono diventate la peggiore variabile indipendente che ipoteca in molti casi lo sviluppo locale.
Si può fare ha scandito Montesanto ma serve una diversa consapevolezza. Da una parte, è meglio smetterla di ripetersi addosso di essere l’Eden in terra.
Dall’altra, conviene superare la logica asfittica delle perenni grandi opere e dei tempi spesso interminabili in attesa di risorse faraoniche per realizzarle, magari a cavallo di più generazioni.
Ma a chi ed a cosa serve? ha chiosato.
A fare da cornice a questa diversa chiave di lettura e prospettiva rigeneratrice per gli spazi pubblici locali è stata la virtuosa esperienza imprenditoriale della Pan Neto International Srl, società pioniera, innovatrice ed oggi leader in Calabria e nel Sud Italia nella produzione e commercializzazione di materiali bio-edili che essa utilizza soprattutto nella realizzazione di parchi giochi, belli, sicuri, colorati, inclusivi ed eco-sostenibili con tappeto anti-trauma in gomma colata Paverplay Ground.
Si tratta di un materiale con grande versatilità e che presenta come principale caratteristica l’assenza totale di giunti e planarità costante garantendo l’abbattimento di barriere architettoniche.
E proprio grazie alla sua particolare formulazione (ottenuto al 90% dalla lavorazione di vecchi pneumatici e suole di scarpe da tennis), il pavimento anti trauma in gomma colata che usiamo nelle nostre progettazioni ha spiegato Giuseppe Anselmo, Ceo della Pan Neto risulta forte e duraturo, morbido, elastico e resistente all’usura e alla compressione.
È così che, dal grande Parco della biodiversità Mediterranea di Catanzaro al Parco Venezia di Botricello passando dal piccolo borgo di Benestare nell’area metropolitana di Reggio Calabria, siamo riusciti ha spiegato Anselmo, coadiuvato dall’illustrazione di slide con foto e progetti diversi realizzati in tutta la regione a trasformare in bello il brutto esistente, consegnando alle comunità locali delle piccole opere d’arte che diventano non solo veri e propri spazi di apprendimento per i bambini ma anche efficacissimi attrattori socio-culturali, di intrattenimento, di sosta, di incontro ed in generale per il turismo di prossimità a favore di aree urbane prima anonime, quando non degradate o comunque disconnesse, decontestualizzate ed emarginate.
Con i nostri parchi particolari e di tutte le dimensioni ha concluso Anselmo cambia la connotazione stessa di intere aree e la geografia dei flussi antropici interni al perimetro urbano e territoriale. Funziona!
Il governo della bellezza è intervenuto Saverio Madera, dirigente dell’Istituto d’Istruzione Superiore (IIS) Majorana di Corigliano-Rossano, protagonista da qualche anno di un progressivo ribaltamento della percezione pubblica della scuola tecnica in Calabria è per noi una sfida quotidiana e di tipo culturale, di mentalità.
Studiare in ambienti belli rende di più e stimola senso civico. Ponendo lo studente al centro di tutta la nostra missione pedagogica ha aggiunto ci stiamo sforzando non soltanto di far vivere la nostra comunità scolastica in un ambiente educativo restituito finalmente alla bellezza ma di fare in modo che siano tutti insieme studenti, docenti e collaboratori dell’Industriale, dell’Alberghiero e dell’Agrario, a realizzare ed a rigenerare le strutture scolastiche, riempiendo di contenuti e funzioni spazi altrimenti vuoti o grigi, mutuando esempi dalle esperienze laboratoriali esterne, con i compiti di realtà e anzi tutto con il valore dell’esempio, che vale doppio.
Il processo educativo esterno alle aule ha detto la pedagogista Teresa Renzo, direttrice del Polo dell’Infanzia Magnolia di Corigliano-Rossano è molto importante, così come è fondamentale il gioco che è mediatore nel percorso di crescita, così come è determinante ha aggiunto la serenità dei genitori e degli accompagnatori nel vedere i propri figli relazionarsi sicuri, divertiti, liberi e senza alcuna barriera d’ingresso in questa tipologia originale di parchi ludici.
Dopo gli indirizzi di saluto dell’Amministratore Delegato Fortunato Amarelli, che ha insistito molto sulla necessità che la cultura della bellezza (da promuovere anche attraverso veri e propri corsi) diventi paradigma di sviluppo e faro per le classi dirigenti, è intervenuta Antonietta Tummolo, Manager Culturale ed Esperta di Economia e Valorizzazione dei Territori che, definendo la bellezza fonte ispiratrice di tutte le forme di economia ma anche un dovere delle istituzioni pubbliche (che dovrebbero dotarsi di manager della bellezza) ha spiegato, citando tra gli altri la Montessori, che l’approccio alla bellezza è un processo.
È più importante sentire la bellezza ha chiosato prima di possederla. È quindi più importante saper riconoscere, da parte delle comunità locali, il degrado sul quale intervenire.
Il Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) Cosenza Giuseppe Galiano ha ribadito sia l’importanza strategica del binomio bellezza in sicurezza, della rigenerazione degli interi borghi, della proposta messa in campo con responsabilità sociale dalla Pan Neto Srl e quindi dell’utilizzo corretto dei materiali recuperati dalle discariche; sia della necessità – ha detto – di evitare il copia-e-incolla nella progettazione del recupero degli spazi urbani.
Graziella Colamaria dell’associazione Sosteniamo di Corigliano-Rossano ha condiviso i diversi progetti di recupero al bello messi in campo in diversi borghi del territorio, dal basso, con una rete di volontariato e ricorrendo all’auto-finanziamento, dimostrando spesso alle pubbliche amministrazioni come governare la bellezza non sia affatto una missione impossibile.
E nella stessa direzione, lato pubblica amministrazione, il consigliere comunale Tonino Uva ha ripercorso l’esperienza virtuosa messa in atto con il progetto De.Co.Ro. voluto dal Sindaco Flavio Stasi e che ha riguardato la rigenerazione diffusa e creativa di strisce pedonali, pensiline, facciate di scuole, panchine e ringhiere su tutto il territorio comunale. Volendo, funziona anche nei comuni ha chiosato.
Diversi, infine, anche i contributi degli amministratori comunali del territorio intervenuti, dal Sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo che sul punto, ha rivendicato insieme all’assessore Emilia Romeo del Comune di Altomonte, l’esigenza di maggiore autonomia degli esecutivi rispetto ai cliché ripetitivi spesso imposti dagli uffici tecnici; del consigliere comunale di Caloveto Paolo Laurenzano che ha messo in evidenza il valore pedagogico della inclusività dei parchi soprattutto rispetto alla normalizzazione della disabilità ed all’autismo.
Dell’assessore del Comune di Corigliano-Rossano Francesco Madeo che ha sottolineato il valore esperienziale restituito alla percezione ed alla capacità cognitive in progress dei bambini, dall’utilizzo della gomma nella specifica tipologia dei parchi proposti dalla Pan Neto Srl.
Del consigliere comunale di Tarsia Roberto Cannizzaro che ha sottolineato l’opportunità di tematizzare con i Marcatori Identitari Distintivi (MID) i pavimenti eco-sostenibili realizzati dalla Pan Neto, facendoli diventare così anche strumenti didattici e di marketing territoriale.
Fino a quello del Sindaco di Cassano allo Jonio Gianni Papasso che ha insistito sul ruolo strategico degli interventi di rigenerazione nelle periferie urbane, trasformandole in nuove piazze per nuovi baricentri.