Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del gruppo politico Centro Destra Scalea – CDS
Il Centro Destra Scalea – CDS si è riunito venerdì sera in vista del Consiglio Comunale di lunedì 28 ottobre per mobilitarsi in ordine ai punti dell’odg che riguardano l’Autonomia Differenziata e la proposta di referendum abrogativo della legge regionale che prevede il referendum consultivo come mezzo di consultazione delle popolazioni interessate da proposte di fusioni di comuni. Erano presenti tra gli altri il Presidente Achille Tenuta (di FdI), i Vice Presidenti, Roberta Croce (di FI) ed Eugenio Orrico (di Noi Moderati), nonché il Segretario Salvatore Amato (della Lega).
1) Il CDS ricorda che la legge sull’autonomia differenziata è stata approvata dal nostro Parlamento e promulgata dal Capo dello Stato senza osservazioni. Il relativo disegno di legge, proposto dalla Lega, veniva modificato in seguito al confronto con Fratelli d’Italia e Forza Italia, grazie al quale nasceva un progetto nuovo divenuto poi legge.
Sono previsti importanti paletti per assicurare che la maggiore autonomia, che le regioni potranno richiedere ed eventualmente ottenere, non metta mai in pericolo gli interessi nazionali, cioè di tutta l’Italia nel suo complesso.
La principale norma aggiunta, infatti, è quella che prevede la preventiva determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (L.E.P.) in tutte le regioni d’Italia. Ciò dovrà avvenire entro 24 mesi. Nel frattempo l’autonomia potrà essere chiesta solo in nove materie meno rilevanti. L’autonomia differenziata più importante, potrà partire solo dopo che saranno determinati, calcolati e finanziati i LEP.
Ora abbiamo una legge che fissa le procedure e stabilisce che preventivamente bisogna garantire i livelli essenziali delle prestazioni in materie fondamentali come i diritti sociali, primo fra tutti quello alla salute.
Ciò può rappresentare una vera rivoluzione ed una grande opportunità proprio per quelle regioni che costituiscono quella mezza Italia finora trascurata. Per poter ottenere l’autonomia dovranno prima essere determinati e, quindi, finanziati i LEP e ciò soprattutto nelle regioni meridionali, con il conseguente riequilibrio tra Nord e Sud. Poi si vedrà quale e quanta autonomia chiedere. Finanziati i LEP, le Regioni potranno dedicarsi alla loro crescita nei campi dove ognuna sentirà il bisogno di maggiore autonomia.
Anche la Calabria potrà, se vorrà, liberarsi dei tanti lacci di una legislazione statale, approvata da legislatori del centronord.
2) In ordine all’altro punto all’odg relativo alla richiesta di abrogazione della norma regionale, voluta dal CDX calabrese guidato dal presidente Occhiuto, con cui è stato stabilito che la consultazione delle popolazioni in ordine alla fusione di comuni, prevista dalla Costituzione, avvenga con referendum che è lo strumento più democratico che ci sia. Come è noto l’art. 133 della nostra Costituzione assegna alle regioni il potere di fondere i comuni e non ai consigli comunali o ai sindaci, che difficilmente voterebbero per lo scioglimento dell’ente con conseguente perdita delle loro poltrone. Né le maggioranze che guidano i comuni sono state elette per fare fusioni che invece competono alle regioni. Né, ancora, si può far decidere a gruppi consiliari, che hanno vinto le elezioni comunali (per fare altro) spesso con numeri risicati e certamente non rappresentativi della maggioranza della popolazione (se non per i compiti istituzionali dell’ente comune). Solo col referendum le popolazioni possono essere “sentite” (art. 133 Cost.) su un tema specifico, come quello della fusione tra comuni, su cui gli organi comunali non hanno competenza.
Il Cds chiede, pertanto, ai consiglieri comunali di Scalea di area Centrodestra di sostenere le scelte operate con oculatezza dai partiti di centrodestra sia a livello nazionale che regionale, e conseguentemente di votare contro le due avverse proposte poste all’odg del consiglio comunale del 28 ottobre.