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Corigliano – Rossano: Forza Italia, Azione e Movimento del Territorio denunciano criticità nell’Ufficio Legale Comunale

Dopo sei anni, l’amministrazione Stasi ammette la necessità di modificare il regolamento

L’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano, guidata dal sindaco Stasi, ha finalmente riconosciuto la necessità di modificare il regolamento dell’Ufficio Legale Comunale. Dopo sei anni di gestione, nel corso dell’ultima seduta consiliare, è stata accolta la principale proposta avanzata dalle opposizioni in merito all’avvocatura civica. Il passo successivo sarà portare la questione nella Commissione Affari Generali per evitare ulteriori ritardi e garantire maggiore trasparenza nel funzionamento dell’ufficio.

Le forze di minoranza – Forza Italia, Azione e Movimento del Territorio per Pasqualina Straface – non si sono limitate alla richiesta di modifica del regolamento, ma hanno sollevato numerose altre criticità legate alla gestione dell’Ufficio Legale.

Uno degli aspetti più gravi evidenziati riguarda la reiterata liquidazione di ingenti somme di denaro a favore di un unico avvocato dipendente del Comune. Dall’analisi delle determine pubblicate sull’albo pretorio, è emerso che in più occasioni siano stati riconosciuti compensi per decine di migliaia di euro a un solo professionista, una situazione ritenuta anomala e iniqua. I consiglieri di opposizione hanno sottolineato l’ingiustizia di un tale trattamento economico rispetto agli avvocati del libero foro, che devono sostenere spese e oneri professionali senza la certezza di un reddito fisso. Ancora più paradossale, secondo la minoranza, è che un istruttore direttivo possa arrivare a guadagnare più di un dirigente comunale.

Un altro elemento critico riguarda la reiterazione delle determine, che, secondo l’opposizione, ha ostacolato l’esercizio del controllo e della trasparenza amministrativa. Il regolamento vigente prevede che l’erogazione dei compensi avvenga due volte l’anno, con cadenza semestrale, proprio per garantire un monitoraggio più efficace della spesa pubblica. Tuttavia, l’adozione continua di determine, anche per singole pratiche, ha di fatto aggirato questa norma, rendendo difficile una valutazione complessiva delle somme liquidate.

La minoranza ha inoltre evidenziato un’incongruenza strutturale nel regolamento stesso: esso è stato pensato per un Ufficio Legale organizzato in regime di collegialità, con più avvocati dipendenti, mentre nella realtà si è creato un sistema in cui un solo professionista ha beneficiato della quasi totalità dei compensi aggiuntivi. Questo, secondo Forza Italia, Azione e Movimento del Territorio, rappresenta una stortura che necessita di una revisione immediata per evitare disparità di trattamento e sprechi di denaro pubblico.

Altro punto critico è il tetto massimo dei compensi erogabili al legale interno. Il regolamento stabilisce che l’avvocato comunale non dovrebbe ricevere emolumenti superiori al suo stipendio base, potendo al massimo raddoppiarlo. Tuttavia, senza correttivi adeguati, il rischio è che l’Ufficio Legale Comunale finisca per avere un costo maggiore rispetto al ricorso a professionisti esterni, un’anomalia che, secondo l’opposizione, deve essere sanata con urgenza.

Alla luce di queste problematiche, la minoranza ha chiesto una verifica dettagliata sulla gestione dei compensi, per accertare eventuali violazioni delle norme vigenti e, se necessario, disporre il recupero delle somme indebitamente erogate. Inoltre, è stata avanzata la richiesta di riferire al Consiglio Comunale sulla reale organizzazione dell’Ufficio Legale, valutando la possibilità di valorizzare altre risorse interne abilitate alla professione forense.

Le proposte della minoranza verranno presto discusse in Commissione, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza nella liquidazione dei compensi, limitare l’assegnazione di somme spropositate a un solo professionista e riformare il regolamento in modo da favorire un utilizzo più equo ed efficiente delle risorse pubbliche. Tra le misure suggerite, vi è la liquidazione dei compensi su base annuale, la limitazione dei pagamenti solo ai casi di vittoria in giudizio con recupero effettivo delle spese e l’introduzione di un tetto massimo pari al 30% delle somme recuperate, destinando il resto alle esigenze dell’ente e alla formazione professionale del personale.

L’opposizione insiste infine sulla necessità di introdurre criteri più rigorosi nella definizione delle sentenze favorevoli, prevedendo il pagamento dei compensi solo in caso di sentenze passate in giudicato. Questo eviterebbe situazioni in cui il Comune eroga compensi per una vittoria in un primo grado di giudizio, salvo poi dover fronteggiare ribaltamenti nelle fasi successive del procedimento.

Il dibattito sulla gestione dell’Ufficio Legale Comunale si preannuncia acceso, con le forze di minoranza decise a portare avanti le proprie richieste per garantire maggiore equità, trasparenza ed efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

 

 

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