Crea (Ancadic): Sostanze di indecifrabile natura nelle acque marine del porto di Saline Joniche
Si chiede un immediato intervento per liberare l’imboccatura del porto di Saline Joniche per dare la possibilità alle acque del mare di autodepurarsi e far sì che la struttura portuale venga utilizzata per la sua naturale funzione, non escluso il ricovero delle imbarcazioni dei pescatori.
E’ quanto scrive in una nota Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.
Invero le acque marine lato Nord del porto sono accompagnate da una coltre di sostanze solide di colore giallo ocra e di una notevole quantità di schiuma bianca di natura da determinarsi. Al riguardo è necessario disporre anche immediati accertamenti di laboratorio per verificare la natura di tali sostanze e la provenienza delle stesse. Non si esclude si possa trattare di liquami fognari senza alcun tipo di depurazione. Gli accertamenti daranno il responso.
Si rappresenta che all’esterno del muro, angolo lato monte del porto insiste un cunettone di cemento in gran parte coperto di vegetazione spontanea (canneto) ove si riesce ad intravedere una notevole quantità di liquami di colore scuro accompagnate da schiuma bianca che attraverso delle aperture praticati sul muro del porto giungono all’ interno dello stesso miscelandosi con le acque portuali provocando una degenerazione estetica ambientale con evidente danno biologico funzionale delle acque marine.
In merito sono state subito attivate le Istituzioni competenti alle quali è stato chiesto di essere informati sull’esito degli accertamenti svolti.