Serrata è l’attività della Polizia di Stato voluta dal Questore della Provincia Renato Panvino, per arginare fenomeni di violenza di genere, riqualificare aree di territorio di abituale frequentazione di spacciatori di stupefacenti, con particolare attenzione anche ad azioni di bullismo e cyberbullismo mediante l’utilizzo della rete social.
Tale attività rientra nell’adozione di misure volte a neutralizzare le manifestazioni di pericolosità sociale, in grado di turbare diversi ambiti della vita di comunità. Il rapido evolversi delle tecnologie di informazione e comunicazione ha contribuito a far emergere ulteriori tematiche e istanze di protezione da parte dei cittadini.
In tale contesto, la Divisione Polizia Anticrimine della locale Questura, chiamata a dare applicazione alla normativa di prevenzione tipica ed atipica, ha pienamente sostenuto le funzioni demandate al Questore quale Autorità provinciale di pubblica sicurezza, nella sua duplice veste di titolare del potere di proposta e di autorità competente ad emettere le misure in questione.
Le misure adottate e proposte, rappresentano certamente il frutto della sinergica azione di intensificazione dei servizi di controllo sia nella città di Crotone che nella provincia, interessando tra queste anche le attività economiche abituale ritrovo di pregiudicati.
Nel mese di gennaio, il Questore della provincia, ha emesso cinque provvedimenti di “ammonimento” nei confronti di soggetti che si sono resti autori di atti persecutori e violenza domestica, un Daspo irrogato per condotte antigiuridiche in ambito sportivo e tredici “avvisi orali”, anche nei confronti di un minore degli anni diciotto. A tal proposito, il Questore ha adottato l’avviso orale anche nei confronti di minorenni, che abbiano già compiuto i quattordici anni e che, come i maggiorenni, sono ritenuti al pari degli adulti pericolosi.
Inoltre, nel decorso mese, il Questore della Provincia ha formulato al competente Tribunale distrettuale, due proposte di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, nei confronti di altrettanti soggetti, portatori di pericolosità sociale generica e qualificata, quest’ultima con particolare riferimento alla criminalità organizzata anche di tipo mafioso, lanciando un segnale forte ai soggetti vicini alle consorterie, perseguiti sia sotto l’aspetto penale giudiziario che quello preventivo.