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Da una stanza di ospedale il sindaco di Santa Maria del Cedro Ugo Vetere, risponde a un articolo di stampa

ugo vetere

di Nicoletta Toselli

Ugo Vetere, sindaco di Santa Maria del Cedro, ha voluto chiarire la sua posizione riguardo a un articolo apparso di recente su un sito web, che lo citava in merito a una vicenda ancora poco chiara e sotto indagine.

Vetere, al momento ricoverato in ospedale dopo un intervento all’anca, ha approfittato dell’occasione per fare alcune precisazioni e per informare i suoi concittadini delle sue condizioni di salute.

“Vorrei comunicare che l’intervento all’anca a cui sono stato sottoposto lunedì scorso è riuscito. Grazie a Dio, già cammino, seppur con l’aiuto delle stampelle,” ha dichiarato il sindaco. “Domani tornerò in Calabria e spero, già da martedì, di riprendere, seppur in modo ridotto, le mie funzioni in Comune.”

Vetere ha espresso gratitudine verso coloro che hanno garantito la continuità amministrativa durante la sua assenza:

“Colgo l’occasione per ringraziare il mio vicesindaco, i miei assessori, il Presidente del Consiglio, tutti i consiglieri, il segretario comunale, il vicesegretario, i dipendenti e i ragazzi della municipalizzata che, durante la mia assenza, hanno svolto un lavoro eccezionale. Come ho sempre detto, il paese può fare a meno anche del sindaco.”

Tuttavia, il sindaco ha voluto soprattutto intervenire in merito all’articolo di stampa che, secondo lui, avrebbe insinuato legami fra la sua figura istituzionale e una vicenda giudiziaria. “Infine, vorrei intervenire in merito a un articolo di stampa apparso, se non sbaglio, venerdì scorso.

Esprimo e ribadisco che io sono il sindaco di Santa Maria del Cedro e che il Comune non ha nulla a che vedere con la vicenda, che è strettamente personale.” Vetere ha aggiunto che la vicenda è attualmente sub iudice, poiché pendono diversi giudizi davanti all’autorità giudiziaria, in particolare in appello.

Il sindaco ha spiegato che le accuse contro di lui non riguardano la sua attività pubblica ma derivano da procedimenti promossi da alti funzionari dello Stato:

“Mi riferisco in particolare all’allora capitano dei Carabinieri di Scalea, a un pubblico ministero della Procura di Paola, oggi a Reggio Calabria, e a un alto ufficiale della Guardia di Finanza di Scalea, i quali sono rimasti ‘con le pive nel sacco’.”

Secondo Vetere, i suoi avvocati, Luigi Crusco, Giorgio Cozzolino e Giuseppe Bruno, potrebbero testimoniare l’infondatezza delle accuse, avendo già rappresentato diversi soggetti coinvolti in quei processi.

“Non dimentichiamo che, nell’ambito delle fasi processuali, ci sono stati diversi gradi di giudizio, sia in sede civile che penale, e solo dopo il passaggio in giudicato le statuizioni diventano definitive,” ha aggiunto, sottolineando come tutto ciò non intacchi il suo operato né quello della sua amministrazione.

Vetere ha poi criticato quello che considera un accanimento verso chi amministra la cosa pubblica, affermando che molte delle inchieste promosse negli ultimi anni nei confronti di sindaci e altri amministratori si sono rivelate “bolle di sapone” o “bufale” destinate a gettare discredito.

“Nel frattempo, però, indagini importanti riguardanti colletti bianchi, usura ed estorsione, ben note alla cittadinanza, continuano ad essere svolte,” ha aggiunto, riferendosi anche a casi noti che hanno coinvolto l’ex consigliere regionale Giuseppe Aieta e il sindaco di San Nicola, Barbara Mele.

Il sindaco ha concluso con una riflessione sulla necessità che i magistrati rispondano del loro operato e dei loro errori, citando un caso specifico legato al signor Riccetti Arturo, la cui legittimazione a impugnare una delibera di un istituto di credito è stata riconosciuta solo dopo dieci anni.

“Richiamo questa vicenda perché è collegata a quella per cui vengo tirato in ballo nell’articolo giornalistico, per fare chiarezza,” ha detto Vetere, prima di salutare i suoi concittadini con un abbraccio e augurare una buona domenica, concludendo con un ironico detto popolare: “Cornuto e mazziato.”

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