Democrazia, Intelligenza Artificiale e il futuro del lavoro: sfide e opportunità per una società più equa
Il 18 e 19 gennaio c.a. si sono svolte a Roma le Giornate di Progettazione Sociale “Idee in Movimento” organizzate dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC) dal titolo Democrazia e partecipazione. Il primo giorno, a palazzo Valentini sede della città Metropolitana di Roma, si è tenuta una tavola rotonda su “Intelligenza artificiale: sfide e opportunità”. Ha aperto i lavori un invito alla preghiera di don Oronzo Cosi, assistente nazionale MLAC e Adulti AC, al quale è seguito il saluto di benvenuti da Mariano Angelucci, Presidente della Commissione Turismo, Moda e Relazioni internazionali di Roma Capitale e Consigliere Metropolitano, che da padrone di casa ha accolto i convegnisti dicendo che il palazzo è sempre disponibile per eventi culturali e formativi e augurando un buon lavoro. Ha moderato la tavola rotonda Enrica Belli, giornalista di Radio Rai, che nell’introduzione, dicendosi contenta di essere stata invitata perché si trova a casa essendo cresciuta in AC, ha messo in evidenza l’importanza di correlare I.A. (Intelligenza Artificiale), Lavoro e Democrazia. Il primo ospite della tavola rotonda ad avere la parola è stato Paolo Benanti, Docente di Bioetica ed etica delle tecnologie alla Pontificia Università Gregoriana. Partendo dall’assunto che l’etica non è avere paura di quello che accade ma cercare il bene che si può generare, ha sottolineato l’importanza della norma e delle relazioni sia nel lavoro che in democrazia e indicato l’algoritmo come un qualcosa che salta gli schemi tradizionali. Ha concluso il suo intervento con tre affermazioni/domande. 1) È cambiata la natura degli oggetti che compongono il nostro mondo. Noi compriamo Hardware e abbiamo in licenza software. Il possesso non frutta perché è il secondo che organizza le nostre relazioni. Se un software si rompe cambiano le nostre relazioni. 2) Don Milano diceva che “obbedire non è più una virtù”, anche se senza essere normato un sistema non può funzionare. È dimostrato che spesso funziona più attivare il nostro subconscio che impartire un’istruzione. 3) La macchina surroga meglio un profilo alto piuttosto che uno basso. Esempio Excel può essere affidato ad una macchina ma il cibo a casa lo porta ancora chi pedala. A seguire, Paola Bruni, Presidente del consiglio di amministrazione di ENAV, che parlando del controllo dello spazio aereo nazionale e del rapporto tra pilota e controllore che è costante e continuo si chiedeva se si può demandare tutto all’I.A. A suo parere dell’I.A. bisogna fare un utilizzo ragionato perché manca di creatività che è propria dell’uomo. Conclude con l’asserzione che I.A. può elaborare il passato ma non immaginare il futuro. Infine c’è stato l’intervento del Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, Giuseppe Notarstefano, che partendo dall’assunto di Benanti, norma uguale bene comune, dice che è l’anello più debole che tiene unita la catena. Indica l’I.A. come mezzo per liberare il lavoro inteso come fatica, travaglio. A suo dire l’I.A. moltiplica le nostre capacità ma non può stravolgerle. Si pone la domanda se si moltiplicano pure le disuguaglianze. Indica nel cammino dell’AC la via formativa come mezzo per stare al passo con i tempi. Usare la tecnologia non farsi usare. Alla tavola rotonda è seguita uno splendido mini concerto dell’Orchestra Senior e del coro “Mani bianche” della diocesi di Avezzano, due realtà che richiamano il concorso di Progettazione Sociale al quale avevano partecipato e vinto anni fa. Nel pomeriggio e il giorno successivo i lavori si sono svolti nell’auditorium del Pontificio collegio Spagnolo di San Giuseppe, guidati da Maurizio Biasci, Segretario Nazionale MLAC, e dalla vice segretaria Graziella Giardino. Il MLAC celebra il XIX° concorso nazionale di Progettazione sociale “Idee in movimento” con la collaborazione dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, del Progetto Policoro e della Caritas Italiana. Quest’anno ricorre il ventesimo dell’istituzione di questo concorso e prima della premiazione dei progetti vincitori (4 tra i quindici presentati) si è ripercorsa un po’ la storia di questi 20 anni ascoltando i già segretari nazionali Cristiano Nervegna, Simona Loperte e Tommaso Marino, il già assistente nazionale MLAC don Fabrizio De Toni, per la Caritas Marcello Pietrobon e per il Progetto Policoro Domenico Smimmo. I progetti presentati quest’anno erano prevalentemente, con la sola presenza della Lombardia, del sud: Campania, Marche, Abruzzo, Puglia, Sicilia e due dalla Calabria. Il progetto “Mosorrofa Borgo della Musica” presentato dalla parrocchia San Demetrio in Mosorrofa (RC) si è classificato al primo posto risultando quindi tra i vincitori del bando.
Mosorrofa “Borgo della Musica”: murales a tema musicale quale via alternativa di riqualificazione urbana e miglioramento della qualità di vita attraverso la creazione e la cura del “bello”. Mosorrofa un centro periferico del comune di Reggio Calabria in cui è ben evidente e documentata una degradazione sociale che negli ultimi anni, ha mostrato un netto peggioramento. La degradazione sociale del borgo di Mosorrofa (RC), così come in un qualsiasi altro borgo periferico del Sud Italia, è un fenomeno che è caratterizzato dai seguenti aspetti: Declino economico e mancanza di opportunità lavorative; Spopolamento, invecchiamento della popolazione e decadimento culturale; Degrado urbano e carenza di infrastrutture; Perdita dell’identità culturale; Criminalità e atteggiamenti antisociali; Scarsa coesione sociale. In un tal quadro sociale, economico e culturale, il borgo di Mosorrofa ha necessità di contrastare questo fenomeno che richiede politiche integrate che favoriscano il rilancio economico e la valorizzazione culturale, investimenti nelle infrastrutture e un sostegno diretto alla popolazione per rafforzare il senso di appartenenza e la qualità della vita. Con il presente progetto si intende fornire un piccolo contributo materiale per risvegliare la comunità, favorire la crescita economica e migliorare il contesto urbano, valorizzare il borgo semi-abbandonato di Mosorrofa con effetti di lungo termine sulla qualità della vita. Al progetto promosso dalla parrocchia San Demetrio, che ha ripreso un’idea di Pino Nicolò, hanno dato adesione e collaborazione l’Azione Cattolica di Mosorrofa, Il Comitato di Quartiere Mosorrofa, Liceo Artistico M.Preti-M.Frangipane, Istituto Comprensivo Statale Catanoso – De Gasperi – San Sperato – Cardeto plesso Scolastico Mosorrofa; Associazione Attivamente; Orchestra Giovanile dello Stretto “Vincenzo Leotta”; Associazione filarmonica San Demetrio; Circolo culturale Vivarium; Associazione Culturale Mediterraneos e “Radio Mediterraneo”. Un progetto che mette insieme tutte le forze attive del paese e che mira a coinvolgere tutti gli abitanti del borgo. Un progetto che non si fermerà alla scadenza ma che ha l’obiettivo di avviare un processo da continuare negli anni per fare di Mosorrofa un gioiello attrattivo di turismo e lavoro.
Pasquale Andidero