Reggio Calabria

Domani taglio del nastro per una nuova mostra al Museo, in vetrina i reperti restaurati dopo l’alluvione dell’agosto 2018

museo archeologico reggio calabria

“Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018” è il titolo della nuova grande mostra che sarà inaugurata venerdì 22 luglio alle 17.30 al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

L’esposizione sarà curata dal direttore Carmelo Malacrino e dalla dott.ssa Barbara Fazzari, funzionario responsabile del laboratorio di restauro del MArRC.

«Il Museo non è soltanto Bronzi di Riace commenta il direttore Malacrino. È un organismo complesso, nel quale si intrecciano tante attività e competenze. E che a volte vive momenti drammatici. Il 22 agosto di quattro anni fa un evento meteorologico eccezionale ha interessato l’intera città di Reggio.

Un’ingente e imprevedibile quantità di pioggia, caduta in poche ore ha allagato strade e piazze,infiltrandosi nei locali del Museo attraverso alcune aperture di aerazione collocate su piazza De Nava. La violenza fu tale che in poco tempo i piani interrati, tra cui alcuni depositi si allagarono, con danni anche alle strutture murarie. Ma il Museo non si è lasciato andare.

Tutti prosegue Malacrino ci siamo rimboccati le maniche per reagire rapidamente, ripristinando gli spazi e dando inizio a un’attività conservativa senza precedenti. Sotto le mani esperte dei restauratori del MArRC, i reperti prima sono stati messi in sicurezza e poi
restaurati.

La mostra che inaugureremo domani racconterà questa storia, con l’esposizione di alcuni delle migliaia di reperti restaurati, mai esposti prima.

Facendo squadra, il MArRC è riuscito ad andare “oltre l’emergenza” conclude il direttore, trasformando un evento calamitoso in una straordinaria opportunità di conservazione, riordino e valorizzazione delle collezioni archeologiche».

Saranno esposti oltre cento reperti provenienti da vari contesti archeologici della Calabria: da Cassano allo Ionio alle necropoli protostoriche di Torre Galli e Canale Ianchina, da Castellace a Locri e Reggio Calabria.

Barbara Fazzari sottolinea come «il racconto delle attività e dei restauri avviati dopo l’alluvione del 2018 non può prescindere dalle testimonianze di coloro che sono intervenuti nel post-alluvione per la salvaguardia del patrimonio e di chi ancora oggi, è intento a programmare gli interventi di conservazione e restauro.

Le prime attività di pronto intervento sono state coordinate e gestite dal personale del Museo, che prontamente ha provveduto ad allestire, presso il nostro laboratorio, un ambiente adatto alle attività di schedatura e messa in sicurezza.

Visto l’ingente numero di reperti è stato però necessario affidare alcuni lavori in somma urgenza all’esterno. Trascorso il momento emergenziale i restauratori del Museo hanno continuato a programmare le attività connesse alla risoluzione dei danni provocati dall’alluvione attraverso affidamenti di restauro esterni, tirocini, studi e progetti scientifici, in una costante collaborazione con l’Ufficio Collezioni, diretto dalla dott.ssa Daniela Costanzo, che contestualmente sta curando il progressivo riordino dei depositi del Museo.

Tutte queste attività conclude la restauratrice verranno proposte al grande pubblico mediante un suggestivo apparato di pannelli, foto e supporti multimediali».

La mostra, allestita al livello E del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, sarà visitabile dal 22 luglio al 6 novembre 2022. L’esposizione rientra nel programma di iniziative promosse per celebrare il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace.

Il museo fino al 10 settembre, il giovedì e il sabato sarà aperto con orario nostop fino alle 23.00, con ultimo accesso alle 22.30.

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio
× Invia la tua notizia!