Don Giuseppe Diana: un cuore scout, un’anima da sacerdote
La vita e il sacrificio di Don Giuseppe Diana, il sacerdote assassinato dalla camorra a Casal di Principe, a trent’anni di quel tragico giorno, diventa un romanzo. Il prossimo 25 gennaio, alle ore 18, la Basilica Cattedrale di Cassano All’Ionio, ospiterà la presentazione del libro di Raffaele Sardo, giornalista e scrittore, autore di “Per rabbia e per amore”. Un viaggio nella memoria, nel ricordo di un uomo di chiesa votato a Dio, e dunque autenticamente al sociale. Un martire della sua terra, alla sequela del Vescovo, Oscar Romero e del parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, don Pino Puglisi. Ogni pezzo di racconto è intervallato dalla cronaca di episodi significativi, ma anche dalle vicende più personali di don Diana, che lo hanno portato a scegliere la vita sacerdotale. Non solo presbitero, e’ stato uno scout, prima capo reparto dell’Aversa1, poi assistente del gruppo, impegnato in zona e in regione, assistente nazionale dei Foulards Blancs, assistente generale dell’Opera pellegrinaggi Foulards Blancs. E proprio, in questi giorni, è stata costituita un’associazione in suo nome, al cui vertice vede la sorella Marisa e il fratello Emilio, per seguire da vicino l’iter del processo di beatificazione di don Diana. All’evento, promosso dall’Agesci Zona Alto Jonio Calabria, dopo i saluti dei responsabili di zona, Andrea Selvaggi, Maria Teresa Elefante, del Luogotenente per l’Italia Meridionale Peninsulare Sacro Militare Ordine San Costantiniano di San Giorgio, Pierluigi San Felice di Bagnoli e Antonio Coiro, responsabile sezione Alto Jonio dell’Ordine, del senatore Ernesto Rapani, della Commissione Giustizia del Senato, seguiranno gli interventi del Vescovo di Cassano e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Francesco Savino, del senatore, Giuseppe Lumia, già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, del Magistrato, Mario Spaguolo e del testimone dell’omicidio di Don Giuseppe Diana, Augusto Di Meo. I lavori, saranno moderati dal giornalista, Francesco Garofalo.