Eco-villaggio a Gioia Tauro, D’Agostino tuona: “Il nostro NO non è razzista ma è per il benessere della comunità”
Così il consigliere d’opposizione Raffaele D’Agostino sulla bocciatura del Consiglio comunale di Gioia Tauro della delibera che doveva sbloccare la riqualificazione dell’area di proprietà regionale (ex Opera Sila) per fare il villaggio dei migranti.
“Ci tengo a precisare che la maggioranza dell’Assise ha detto “no” all’ecovillaggio per i lavoratori immigrati respingendo così l’atto che prevedeva la variante allo strumento urbanistico per cambiare la destinazione d’uso da area industriale ad area di civile abitazione. Perché dobbiamo spostare il villaggio in un altro Comune quando ci sono tutti gli spazi necessari ed utili nel comune di San Ferdinando? – si domanda D’Agostino -. Vogliono fare un villaggio eco-sostenibile per poi trasformarlo in un nuovo ghetto? Mi sono sempre assunto la responsabilità delle mie azioni e non ho nessun ripensamento anche perché il mio impegno è esclusivamente per il benessere della comunità. Una cosa è certa, queste reazioni scomposte non so se scaturiscono da delusioni personali o da altro a me non noto”.
Il consigliere comunale ci tiene a sottolineare che “la volontà sovrana del massimo organo democratico rappresentativo della cittadinanza gioiese va rispettata e non travisata”.
“Non ci appartengono deviazioni razziste né determinazioni assunte per danneggiare qualcuno, ma solo nell’interesse della collettività a cui ognuno di noi deve dar conto – conclude D’Agostino -. Peraltro, il richiamo all’impossibilità di continuare ad ospitare nel comune di San Ferdinando l’eventuale villaggio perché ricadente in zona ZES è di tutta evidenza fuorviante e non corrispondente alla realtà. Se così fosse, poiché tutto il territorio dell’Italia meridionale è per legge ZES, non sarebbe possibile da nessuna parte dare seguito a tale progetto”.