Cosenza

Elio Guido presenta “Kalòn”: la prima collezione maschile che celebra la Calabria tra tradizione e modernità

La bellezza della Calabria ha trovato una nuova voce attraverso la moda, grazie al debutto dello stilista calabrese Elio Guido, classe 2001, con la sua prima collezione maschile, “Kalòn”. Il giovane creativo ha scelto di celebrare la sua terra con un prêt-à-porter che intreccia radici culturali e modernità, presentato attraverso uno shooting fotografico immerso nei luoghi iconici della sua città natale, Cosenza; tra il fascino del centro storico, il Museo dei Brettii e degli Enotri, l’eleganza senza tempo dello storico Caffè Renzelli, la suggestiva Chiesa di San Domenico, la statua del filosofo Bernardino Telesio e la scenografica piazza XV Marzo, dominata dal teatro Alfonso Rendano.

Il nome della collezione, “Kalòn”, deriva dal greco antico e rappresenta l’unione di bellezza, verità ed etica. Questo ideale si traduce in capi che rendono omaggio al patrimonio culturale e artigianale calabrese, reinterpretandolo con uno spirito contemporaneo. «Non voglio raccontare una Calabria nostalgica, ma celebrare la sua essenza attraverso l’artigianalità», ha dichiarato lo stilista.

Cuore pulsante della collezione è l’omaggio alla nonna dello stilista, custode delle tecniche tradizionali di uncinetto e ricamo. “Kalòn” reinterpreta questi antichi saperi artigianali con uno sguardo moderno, trasportandoli in un guardaroba maschile contemporaneo.

La collezione si articola in due filoni principali: il primo omaggia il lavoro manuale dell’uncinetto, introdotto nella vita di Elio dalla sua amata nonna. Le 13 camicie della collezione – realizzate interamente a mano in puro cotone bianco – sono vere opere d’arte tessile, i cui disegni e mappature sono stati curati dallo stesso Elio Guido e trasposti in ricami unici dalla nonna dello stilista. Ogni particolare, dalla texture alla lavorazione, evoca i ricordi d’infanzia di Guido e la sua passione per il lavoro manuale, simbolo di dedizione e bellezza senza tempo. Tra i dettagli più affascinanti spicca una camicia che riprende il rosone della Chiesa di San Domenico, dimostrando il legame profondo con la storia e l’architettura locali.

«Questa collezione – racconta Guido – è un tributo alla mia terra e alla mia famiglia. I ricami all’uncinetto della nonna sono il fulcro della mia ispirazione: una maestria che ho voluto portare nel mondo della moda maschile, sfidando le convenzioni e dando vita a creazioni che celebrano l’artigianato calabrese».

L’altro filone della collezione esplora l’artigianato tessile calabrese: seta, cotone San Gallo, lana bouclé e pelle si combinano per creare capi che evocano il paesaggio e le tradizioni della Regione. Il bianco domina le camicie, simbolo di purezza e grafismo, mentre le cromie dei blu petrolio e verdi richiamano il mare di Tropea e i boschi della Sila. I richiami ai lanifici calabresi, con tessuti intrecciati a mano, e ai simboli popolari come il peperoncino, aggiungono un tocco di autenticità e scaramanzia.

Tra i pezzi più innovativi, spiccano i completi in denim spalmati con foglie dorate, che coniugano stile urban e richiami all’epoca greca della Calabria. Ogni elemento, dai tessuti ai dettagli sartoriali, racconta una Calabria vibrante e complessa, capace di ispirare e stupire.

Oltre all’omaggio alla Calabria, un altro elemento guida della collezione è l’esplorazione della memoria, ispirata al romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust. La memoria è il motore della creatività di Elio Guido, proprio come nei ricordi involontari di Proust. Attraverso la moda, il giovane stilista intende ricreare quel viaggio emotivo in cui passato e presente si intrecciano, generando un futuro che è la somma di ogni esperienza vissuta. Questo concetto si traduce in una collezione che dà forma a emozioni e ricordi: le camicie all’uncinetto evocano l’infanzia dello stilista, i foderami in seta riproducono paesaggi olfattivi e visivi, come i campi di origano e lavanda della Calabria, mentre i colori raccontano le sfumature della terra e del mare.

Come nelle pagine di Proust, anche in “Kalòn” il tempo si svela come una dimensione fluida, in cui passato, presente e futuro si intrecciano senza soluzione di continuità. Non c’è una distinzione netta tra ciò che è stato e ciò che sarà: ogni capo è un dialogo tra tradizione e innovazione, tra radici e visione creativa.

“Kalòn” è una collezione pensata per l’uomo, ma Elio Guido abbraccia una visione inclusiva: i capi, dalle camicie ai pantaloni destrutturati, sono volutamente privi di etichette di genere, offrendo libertà d’espressione e versatilità. Ogni creazione è concepita per adattarsi a momenti casual e formali, rispecchiando la quotidianità e il lusso con naturalezza.

Con “Kalòn”, Elio Guido dimostra che la bellezza è un valore universale, capace di trascendere i confini geografici e culturali. Come il protagonista proustiano che ritrova il senso della vita nella memoria del passato, Guido invita chi indossa i suoi capi a celebrare la propria storia personale attraverso la moda.

“Kalòn” non è solo una collezione; è un manifesto culturale, un invito a riscoprire l’autenticità e il fascino di una Regione che non smette mai di sorprendere.

Ufficio stampa Denise Ubbriaco

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