Emergenza randagismo a Corigliano Rossano, Forza Italia rilancia proposta Straface per tavolo comune-asp
Se come nessuno potrebbe negare, il governo del sempre più crescente fenomeno del randagismo rappresenta una delle questioni più complesse da affrontare per le pubbliche amministrazioni a tutti i livelli, allora diventa obbligatorio per tutti gli attori sociali, politici ed istituzionali coinvolti evitare atteggiamenti di chiusura o di sterile contrapposizione.
Il muro contro muro, tanto più se ricercato da quanti, come la locale Amministrazione Comunale, è comunque chiamata a colmare vuoti ed inadempienze rispetto a previsioni normative, non aiuta la comprensione del problema e ovviamente allontana ogni forma di soluzione.
È per questi motivi che precisa il coordinamento di Forza Italia di Corigliano-Rossano rilanciamo nel metodo, nei contenuti e nella prospettiva auspicata, l’invito a sedersi insieme ad uno stesso tavolo istituzionale ed operativo, fatto e promosso nei giorni scorsi dalla presidente della terza commissione sanità del Consiglio Regionale Pasqualina Straface.
Ciò che invero non riusciamo a comprendere e ad accettare è scandiscono come mai quell’invito alla collaborazione ed al confronto sia stato fatto cadere nel vuoto dall’Amministrazione Comunale che non soltanto non si è presentata a quel tavolo, pur essendo stata formalmente invitata ma che su propria iniziativa ha incontrato nella stessa giornata i responsabili dell’Asp, senza però invitare la presidente Straface.
Ci auguriamo si sia trattato soltanto di una normale dimenticanza, altrimenti dovremmo parlare di scorrettezza istituzionale.
È con questo spirito di ribadita collaborazione che aggiungono respingiamo l’inutile ricerca di capri espiatori rispetto ad un disagio enorme che sta vivendo ogni giorno la cittadinanza e che richiede, quindi, da parte di tutti i soggetti interessati, la preliminare ammissione, senza noiosi rimpalli di responsabilità, delle proprie competenze e delle proprie inadempienze.
L’obiettivo atteso dalla Città è la soluzione del problema, non il solito ed irresponsabile scarica-barile.
Se, infatti, come anche noi riteniamo, la priorità logica e cronologica per arginare il fenomeno resta l’avvio senza ulteriori dilazioni del prescritto censimento di tutti i cani, randagi e padronali, presenti sul territorio e la loro ubicazione, emerge di tutta evidenza l’assenza di ogni forma di controllo da parte dell’ente locale rispetto all’obbligo di microchip e di iscrizione all’anagrafe canina.
Eppure la Polizia Locale e le guardie zoofile sono dotati di lettore microchip per il censimento della popolazione canina. Perchè questo controllo non viene effettuato?
Il controllo sui cani padronali resta indispensabile e può e deve essere effettuato per strada, presso gli ambulatori dei veterinari liberi professionisti e anche nelle campagne casa per casa; bisogna censire tutte le femmine e monitorare i proprietari invogliandoli a sterilizzare.
Di tutto ciò si occupa l’Amministrazione Comunale?
Soprattutto, l’ente locale è a conoscenza di questi obblighi previsti dalla Legge Regionale 45 del 2023 che ha integrato e chiarito i contenuti del DCA del 2018 sistematicamente chiamato in causa nelle dichiarazioni di sindaco e assessore?
La citata legge regionale prevede che il comune debba organizzare continue campagne di informazione e sensibilizzazione sulla corretta gestione degli animali d’affezione e sul tema del randagismo. Cosa e come viene fatto di tutto ciò?
E la stessa polizza assicurativa che erroneamente l’Amministrazione Comunale considera necessaria ai fini della re-immissione dei cani prelevati sul territorio, sterilizzati e dotati di microchip, altro non è che la polizza di responsabilità civile che il comune dovrebbe già avere per i danni derivanti dal fenomeno del randagismo.
Al di là ed al netto delle numerose competenze che la legge pone in capo all’Asp (come ad esempio la cattura dei cani vaganti e la re-immissione) e che nessuno ha interesse a sottovalutare va avanti Forza Italia appare di tutta evidenza che continuare, da parte dell’istituzione locale, ad eludere le proprie precise responsabilità preventive e repressive e contestualmente a limitarsi ad invocare o a lamentare la costruzione di nuovi canili o ad auto-elogiarsi per l’ampliamento degli esistenti, non solo non risolve in nessun modo il problema nel medio termine ma causa un aumento dei costi a carico della comunità.
Noi riteniamo infine che si debba consentire alle associazioni di volontariato regolarmente iscritte all’albo regionale o al registro nazionale terzo settore un’agevole collaborazione con i canili per promuovere le adozioni e contestualmente perseguire i volontari non in regola che fomentano il fenomeno del randagismo con fini di lucro attraverso recuperi non autorizzati delle cucciolate sul territorio che si trasformano poi in adozioni remunerate illegittimamente tramite donazioni.
Più che rivendicare, quindi, ulteriori canili che si sovraffollerebbero immediatamente, circostanza e previsione tra l’altro superate dalla stessa nuova legge regionale intervenuta in materia, si dovrebbe procedere spediti conclude Forza Italia, auspicando che la proposta della presidente Straface possa essere fatta propria dall’Amministrazione Comunale con l’avvio del censimento e dei controlli a tappeto insieme all’Asp sui microchip obbligatori e si dovrebbe avviare una fase di utile sinergia con le associazioni per pianificare meglio il prelievo delle femmine dai branchi, la loro sterilizzazione e la re-immissione sui territori, controllata ed assistita dalle stesse associazioni attraverso la prevista funzione dei tutor.