Cosenza

Extravergine, Terre Ruggiani protagonista nel racconto dei volontari servizio civile con la pro loco

Terre Rugiani

È importante che i giovani volontari che decidono di aderire al progetto del Servizio Civile nazionale, guidati spesso dalle Pro Loco, puntino l’attenzione sul valore non solo produttivo, ma sociale, culturale ed economico dell’extravergine d’oliva che resta, non dimentichiamolo mai, la principale voce dell’agroalimentare calabrese.

Fare questo significa rafforzare soprattutto nelle nuove generazioni quel recupero di consapevolezze identitarie di cui ha bisogno la nostra terra per competere e vincere tutte le sfide di sviluppo eco-sostenibile e durevole.

Sono queste l’Azienda Terre Rugiani si complimenta per la pubblicazione del volume STORIE E SAPERI DA CONSERVARE E TRAMANDARE realizzato dagli stessi ragazzi al termine dell’esperienza formativa le migliori espressioni di cittadinanza protagonista ed attiva che fanno bene all’associazionismo, alle istituzioni e, ovviamente, al tessuto produttivo.

La presentazione del libro si è tenuta nelle scorse settimane nella Biblioteca Comunale nel corso di un evento pubblico che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Antonello Grosso La Valle e Filippo Capellupo, rispettivamente presidente provinciale e regionale dell’Unione delle Pro Loco (Unpli).

L’oggetto al centro del lavoro di ricerca ed approfondimento portato avanti dai giovani volontari è stato quello dell’imprenditoria locale e della valorizzazione delle risorse di Roggiano. All’interno del libro c’è l’elenco di tutte le storiche attività imprenditoriali di Roggiano, del passato fino ad arrivare ai giorni nostri.

E tra le aziende menzionate nel volume c’è anche Terre Rugiani, storica esperienza imprenditoriale e familiare che ha saputo ampiamente dimostrare l’importanza della cultura olearia per un territorio e puntare sulla qualità, passando dalla produzione per fabbisogno familiare ad aziendale, posizionandosi su un mercato nazionale ed internazionale.

Avviata nel 1997 dai genitori Antonio e Venere, l’azienda si presentava già allora innovativa: era, infatti, nell’allora compagine societaria poi mutata, il primo frantoio a Roggiano Gravina ad essere a ciclo continuo. Il mondo dell’esperienza imprenditoriale ruota intorno agli uliveti di famiglia appartenuti ai nonni.

Oggi, con i fratelli Angiolino e Giuseppe Farinella, si raccoglie da 3000 piante di ulivo Roggianella, il 30% delle quali secolari.

Macchinari di ultima generazione e utili a migliorare la qualità della produzione.

Ad ottobre 2024, con la nuova campagna olivicola, arriverà il decanter, un strumento per l’estrazione dell’olio che consente di separare tra loro le tre componenti presenti nella pasta di olive, ognuna caratterizzata da un diverso peso specifico e di conseguenza separabile per forza centrifuga: olio, acqua di vegetazione, sansa.

Si tratta di un macchinario importante che permette di lavorare le olive in tempi brevi, ridurre quindi i tempi di attesa della molitura e aumentare, di conseguenza, la qualità del prodotto ed il servizio al conto terzi.

Il mercato principale dell’azienda è il Nord Italia, la Svizzera, il Belgio e la Germania, ma il prossimo anno c’è in previsione di vendere anche in Francia. Il target che preferisce l’evo prodotto da Terre Rugiani è principalmente quello delle famiglie, dei negozi di nicchia e dei ristoranti di alta gamma.

La mission dell’azienda roggianese continua ad essere è quella di aprire le porte del frantoio per fare vivere all’ospite l’esperienza immersiva nel mondo della produzione dell’extravergine.

Nell’anno trascorso sono state organizzate passeggiate tra gli ulivi, terminate con pranzo in frantoio in partnership con l’associazione nazionale cuochi di Cosenza.

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