Reggio Calabria
Franco Germanò assolto: le critiche all’ex dirigente erano legittime
Il Tribunale Civile di Reggio Calabria ha assolto l’ex assessore Franco Germanó dalle accuse di diffamazione mosse dall’ex dirigente dei Lavori Pubblici, Marcello Cammera. Germanó aveva sollevato dubbi sulla gestione dei lavori pubblici durante l’amministrazione Falcomatà, evidenziando presunte irregolarità e conflitti di interesse.
La sentenza ha riconosciuto che le dichiarazioni di Germanó rientravano nell’ambito della critica politica, essendo fondate su fatti oggettivi e finalizzate a portare all’attenzione pubblica questioni di rilevante interesse generale. Il giudice ha sottolineato l’assenza di intenti diffamatori da parte dell’ex assessore.
NOTA INTEGRALE
È STATA CRITICA POLITICA
Franco Germanó non ha diffamato l’ex Dirigente dei Lavori Pubblici, Arch. Marcello Cammera.
Lo ha deciso il Tribunale Civile di Reggio rigettando la corposa richiesta risarcitoria del Dirigente Marcello Cammera, sentitosi diffamato da Franco Germanó nella conferenza stampa del 9 febbraio 2015.
L’ex assessore aveva portato all’attenzione della pubblica opinione lo sconcertante disinteresse dell’amministrazione Falcomatà rispetto a clamorose criticità del settore Lavori Pubblici: l’omessa attivazione della piattaforma informatica per la gestione delle varie fasi dei lavori pubblici e della piattaforma per la manutenzione; l’impossibilità di svolgere da parte del Cammera il ruolo di RUP e quello di Direttore dei Lavori dei Lavori di rifacimento della pavimentazione di Corso Garibaldi; l’autoliquidazione dei compensi dei tecnici comunali prima ancora che i lavori sulle bretelle del Torrente Sant’Agata avessero avuto inizio; l’affidamento ad AVR del servizio di pulizia delle caditoie e a tre imprese, per la relativa gestione, per il tramite di un bando indetto dal Dirigente Cammera, e l’anomalia di alcune circostanze circa gli aspetti economici dell’appalto nelle varie fasi della gara pubblica.
La censura dell’ex assessore Germanò si era spinta sino a chiedersi se la mancata rotazione del Cammera, resa obbligatoria dalla normativa nazionale anti corruzione, fosse una cambiale elettorale che avrebbe dovuto pagare il Sindaco Falcomatà, apertamente accusato di pregiudizio ideologico.
Da qui, l’auspicio conclusivo, formulato da Franco Germanó attraverso una metafora alquanto colorita, che il Dirigente venisse “mandato a casa a calci”.
La sentenza del Tribunale di Reggio Calabria ha recepito integralmente le richieste dell’avv. Oreste Romeo, difensore dell’ex assessore Germanó, che ha dimostrato come l’azione in contestazione andasse ricondotta nell’alveo della attività politica del proprio assistito, essendosi, quest’ultimo, limitato alla trattazione di tematiche di sicuro interesse generale all’insegna della continenza verbale ed in perfetta aderenza a dati oggettivi. Il difensore ha comunque evocato la scriminante della critica politica dopo avere rimarcato l’ assenza di pregressa ruggine nei rapporti tra le parti, nonché della finalità di colpire il profilo personale del Dirigente comunale.
L’avv. Romeo, prendendo atto della decisione, ha espresso una soddisfazione che va oltre la comune appartenenza ideologica: “è nota a tutti la sua competenza, ma è finalmente giunto, distanza di anni, l’autorevole e fermo riconoscimento che quella di Franco Germanó è una voce sicuramente scomoda, ma libera”