Il Comune di Giffone, situato nella Piana di Gioia Tauro, si mobilita per difendere il diritto alla sanità pubblica locale e denuncia una situazione che penalizza ingiustamente la comunità. In una recente riunione, nonostante i tentativi di trovare una soluzione, il territorio si è trovato nuovamente escluso, rimanendo l’unico Comune a non vedere soddisfatte le proprie esigenze sanitarie.
Il sindaco, Antonio Albanese, ha ribadito con fermezza la necessità di riconoscere Giffone come “sede unica di guardia medica”. Questa richiesta si basa su fattori oggettivi: la posizione geografica isolata, la distanza di oltre 1000 metri da altri Comuni e dalla sede ospedaliera più vicina, oltre all’alta incidenza di popolazione anziana. Tali condizioni sono state già riconosciute da un documento regionale sottoscritto dalla Regione Calabria e dai sindacati, rafforzando ulteriormente la legittimità della richiesta.
Per sollecitare una risposta concreta, il Comune ha chiesto un incontro urgente con il Direttore Generale dell’ASP di Reggio Calabria e il Prefetto, dott.ssa Vaccaro. La questione riguarda il ripristino immediato del personale sanitario presso la guardia medica di Giffone, che risulta essenziale per garantire un servizio sanitario dignitoso ai cittadini.
Di fronte al silenzio delle istituzioni, il Comune annuncia una mobilitazione generale della comunità, prevista per sensibilizzare l’opinione pubblica e denunciare l’assenza di interventi risolutivi da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale. Il sindaco definisce questa iniziativa “essenziale, democratica e legittima” per dare voce alla popolazione, ritenendo inaccettabile il perdurare di questa situazione.
Il messaggio è chiaro e deciso: “La guardia medica di Giffone non si tocca!”. La mobilitazione sarà una dimostrazione dell’unità e della determinazione della comunità montana di Giffone nel difendere un diritto fondamentale, quello alla salute.
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