Reggio Calabria

Giuseppe Falcomatà Ricorda il Padre Italo: “Per 23 anni ti ho cercato, sei sempre stato dentro di me”

di Nicoletta Toselli

Reggio Calabria, 11 dicembre 2024 – Una lettera struggente, intrisa di amore e nostalgia, quella che Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, ha scritto al padre Italo, ricordandolo nel 23° anniversario della sua scomparsa. Un tributo emozionante che non solo rende omaggio alla memoria del padre, figura di riferimento per la città dello Stretto, ma che racconta anche il percorso di un figlio alla ricerca di un legame che va oltre la morte, che si rinnova in ogni ricordo, in ogni gesto quotidiano. Nel messaggio, Giuseppe Falcomatà descrive il lungo viaggio emotivo che ha intrapreso sin da bambino, cercando il padre in ogni angolo della sua vita, anche dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta nel dicembre del 2001. Italo Falcomatà, storico sindaco di Reggio Calabria dal 1993 fino alla sua morte, è stato un uomo che ha dato il via a quella che molti ricordano come la “Primavera di Reggio”, un periodo di rinnovamento urbanistico e sociale che ha segnato una svolta per la città. “Per ventitré anni ti ho cercato ovunque, fino a quando ho capito che sei sempre stato dentro di me. Sei sempre stato dappertutto”, scrive Giuseppe, esprimendo il suo legame profondo con una figura che, pur non essendo più fisicamente presente, continua a guidarlo e a ispirarlo in ogni passo della sua vita. In un passaggio commovente, il sindaco di Reggio Calabria ricorda la sua continua ricerca delle “orme sulla sabbia”, un simbolo del desiderio di trovare la traccia del padre in ogni momento della sua esistenza. “Ho continuato a maledire il destino per non riuscire a trovarle, fino a rendermi conto che, invece, stavi continuando a portarmi in braccio. Come da bambino.” Con queste parole, Giuseppe Falcomatà racconta come, alla fine, abbia compreso che il legame con il padre è rimasto immutato, anche se in forma diversa. La lettera prende una piega ancora più intensa quando Giuseppe parla delle sue “tempeste” interiori, quei momenti difficili in cui si è sentito smarrito. “Per ventitré anni ti ho cercato in mare aperto, nel mezzo delle mie tempeste, quando tirava forte il vento, fino a capire che eri tu quel vento che soffiava e spingeva la barca un po’ più in là, verso un porto più sicuro.” È una riflessione potente sulla vita, sulla difficoltà di affrontare le sfide senza una figura guida, ma anche sulla consapevolezza che quella guida, purtroppo scomparsa, è sempre stata al suo fianco in modi sottili e invisibili. Eppure, nonostante il passare degli anni, Giuseppe non smette di cercare il padre. “Continuerò a cercarti, papà. In un ricordo, in un racconto, in un profumo, in un oggetto, in un’immagine, in un suono, nei versi di una poesia”. È una ricerca che non ha fine, una continua riscoperta dell’amore e dell’affetto che lega un figlio al proprio genitore. Il sindaco conclude la lettera con parole piene di affetto e tristezza, ma anche di speranza: “Continuerò a cercarti, papà, perché è l’unico modo che ho per continuare a sentirmi ancora ‘figlio’.” Questa lettera, che Giuseppe Falcomatà ha scelto di rendere pubblica, è molto più di un semplice ricordo. È un atto di profonda riflessione e amore, che ci invita tutti a pensare al legame che unisce ogni genitore ai propri figli, un legame che non si spezza nemmeno con la morte. È anche un messaggio di continuità: come sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe non ha mai smesso di lavorare per la città che il padre aveva tanto amato, cercando di mantenere vivo il sogno di Italo Falcomatà di una Reggio più moderna, più accogliente e più giusta. In un momento di grande emozione collettiva, la città di Reggio Calabria ha trovato in queste parole non solo il tributo a un grande uomo, ma anche la testimonianza di quanto l’eredità di Italo Falcomatà continui a vivere nel cuore e nelle azioni del figlio Giuseppe. Un’eredità che, come il vento che Giuseppe finalmente riconosceva come quello del padre, continua a soffiare e a spingere la città verso un futuro di crescita e di speranza.

 

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