Calabria

Gli anziani Aira vogliono coinvolgere tutti i comuni calabresi per riconoscere i centri di aggregazione

“Sulla scorta della legge regionale n.13 del 5 aprile 1983, vorremmo coinvolgere tutti i Comuni calabresi dove le associazioni con gli anziani hanno sede, per invitarli a deliberare una richiesta verso la Regione Calabria, affinché emani la Legge Regionale che riconosca i Centri di Aggregazione Socio Culturali per Anziani, come luoghi adeguati ed dispensabili per la socializzazione adulta e che li aiuti a sopravvivere attraverso l’emissione di bandi adeguati per questa tipologia di Enti del Terzo Settore”.
Ha le idee chiare Maria Brunella Stancato, presidente nazionale Aira, Anziani Italia Rete Associativa.
Ed a partire dalla Calabria, per poi spostarsi in Puglia ed in Basilicata, a supporto di questa azione “abbiamo organizzato una serie di incontri che ci vedrà protagonisti nei comuni calabresi che intendono supportarci nella richiesta di emanazione della legge regionale” assicura la Stancato.
“La nostra associazione è presente in dieci regioni e conta oltre 100 Enti associativi affiliati. Stiamo cercando, sull’esempio della regione Lazio, una interlocuzione con l’Ente regione Calabria che disconosce questo fenomeno di aggregazione socio culturale. Eppure possiamo affermare che quasi ogni Comune annovera una associazione anziani o un Circolo…”, la provocazione.
Aira ha come mission la valorizzazione delle persone adulte, ed ancora di più far “comprendere che le persone in là con gli anni sono una risorsa insostituibile per la famiglia e per la società civile.
Con il nostro lavoro spiega la presidente- ed i nostri progetti cerchiamo di orientare le politiche sanitarie e sociali verso lo sviluppo di programmi che favoriscano una sana longevità e promuovano il benessere lungo tutto l’arco della vita”.
L’associazione si rivolge principalmente ai suoi soci che sono i Centri di Aggregazione Socio Culturali per Anziani.
“Portare a termine la nostra Mission non è semplice, anzi è piuttosto complicato, sia perché in Italia non esiste una normativa precisa che regolamenti i Centri di Aggregazione per Anziani, di conseguenza preveda risorse economiche per gli stessi, sia perché la persona adulta viene vista solo come Essere(soggetto) bisognoso di cure sanitarie. Noi siamo convinti che la migliore cura per vivere in salute sia certamente fare prevenzione, ma anche stare insieme agli altri, confrontarsi e sentirsi utili alla società civile”.
Nel frattempo sono stati organizzati già quindici incontri ufficiali: si parte il 13 novembre da Scalea, poi Cetraro, Guardia, Castellaneta, Monopoli, Taranto, Tursi. Ed ancora: il 26 novembre 2024 a Guardavalle con le Associazioni del versante Jonico partendo da Siderno per giungere a Sersale.
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