Cosenza

Hub parking, l’area di sosta sotterranea è chiusa perché non ha i requisiti per ottenere l’agibilità

Dopo gli annunci il silenzio. L’unica opera progettata in due anni e mezzo di amministrazione dalla Giunta De Lorenzo rischia di non vedere mai la luce. L’Hub parking di piazza Luigi Sturzo ha un problema non da poco: abbiamo analizzato la documentazione tecnica e da quanto ci risulta non c’è l’altezza minima prevista per legge per le aree di sosta sotterranee con più di nove posti auto. Questa è la ragione per la quale il parcheggio è chiuso. Amare Praia ha chiesto al Sindaco, più volte, tempi e modi della messa in funzione dell’hub fatto passare come un punto di svolta nell’offerta di servizi all’avanguardia. De Lorenzo ci ha risposto che i ritardi erano dovuti alla consegna del software di gestione delle casse automatiche che erogano i ticket. Ma questo non è vero perché le casse automatiche non risultano neppure essere state previste dal progetto. Un errore assurdo ed imperdonabile. Come pure il tentativo di nascondere ai cittadini la realtà dei fatti. Parliamo dunque di un’opera fantasma, priva dei requisiti di legge e mancante di una delle componenti fondamentali per avere gli “ingenti introiti” prospettati dal Sindaco in una delle sue uscite: il sistema di emissione dei ticket. Qualora l’hub dovesse entrare in funzione, le casse automatiche dovranno essere acquistate con fondi comunali. Questo progetto, finanziato dalla Regione Calabria, è costato 390 mila euro, 80 mila dei quali per i lavori di rifacimento e ristrutturazione del massetto e della pavimentazione della parte sotterranea. Ma al momento l’area di sosta resta inagibile come lo era più di venti anni fa quando è stata realizzata e per questo motivo mai prestata alla sua destinazione d’uso originaria. Il parcheggio all’aperto, fronte mare, è un’altra incognita. Non risultano attivi la colonnina per la ricarica delle auto elettriche e l’impianto fotovoltaico realizzato sul tetto della pensilina d’attesa, perché non sono stati registrati ad alcun gestore dei servizi elettrici.  Il mancato utilizzo di un impianto fotovoltaico finanziato con fondi pubblici costituisce un danno erariale. Al momento sono inutilizzati anche l’infopoint e l’area servizio di bikesharing, pure previsti dal progetto. Non c’è stato alcun rispetto per l’ambiente: il verde pubblico è stato devastato a dispetto delle prescrizioni rigidissime della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio a tutela dei luoghi. Il progetto presenta un lungo elenco di criticità e a farne le spese saranno ancora una volta i praiesi.

Il Portavoce

Tommaso Morelli

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