Reggio Calabria
«Com’è possibile – si chiedono – riconoscere, con tanta facilità, somme a sei zeri, sulle quali la magistratura ora vuole vederci chiaro, mentre pazienti, familiari ed operatori dei centri psichiatrici residenziali reggini stanno portando avanti una disperata battaglia contro la chiusura delle loro strutture? Come si possono liquidare sontuosi crediti milionari proprio nel momento in cui si paventa il più grosso attentato al diritto ad una salute pubblica e gratuita con il fermo dei laboratori e dei poliambulatori cittadini? Serve una ferma assunzione di responsabilità da parte di chi, oggi, gestisce la Sanità calabrese senza andare a rincorrere presunte colpe altrui e senza lasciarsi andare ad un sarcasmo fuori luogo».
«C’è davvero poco da ridere – continuano i consiglieri civici – nel pensare ai viaggi della disperazione che molti nostri concittadini sono costretti a dover affrontare per andarsi a curare fuori regione. E’ una situazione insopportabile che si somma ad altri recenti scandali che hanno visto l’Asp reggina al centro di una bufera dovuta all’assunzione di un direttore sanitario privo dei requisiti e costretto alle dimissioni dopo un’interrogazione del consigliere regionale Giovanni Muraca».
«Anche in questo caso – concludono i gruppi consiliari – siamo in attesa di un chiarimento ufficiale dagli organismi preposti. Delucidazioni che, come al solito, tardano ad arrivare. Ecco perché, almeno sui 77 milioni di euro riconosciuti a Bff Bank è obbligatorio rispondere ed anche in fretta. La pazienza dei reggini, umiliati e offesi da una Sanità derelitta e che sta in piedi solo grazie al prezioso lavoro degli operatori di settore, è giunta agli sgoccioli. Altri ed ulteriori ritardi equivarrebbero a nuove e intollerabili omissioni perpetrate ai danni delle speranze della povera gente».