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Identità Crosia, 150 giorni di pinocchiate a Crosia

Se la misura del consenso dell’Amministrazione Aiello è la sala del PalaTeatro Carrisi di sabato scorso, per l’armata Brancaleone che occupa il Palazzo Comunale c’è poco da stare allegri.

Presto non basteranno più nemmeno le promesse cariche di rassicurazioni, dispensate a iosa da qualche consigliere regionale, a fermare il rigurgito di fango e letame gettato durante la campagna elettorale. E che sta per ritornare indietro.

Una sala tiepida che per avere un senso ha avuto bisogno dell’annuncio dell’arrivo della star politica del momento di oltre Trionto. Tutto questo per “festeggiare” 150 giorni di Amministrazione Comunale; 150 giorni di Pinocchiate!

È stata una farsa dall’inizio alla fine. Tant’è vero che, per essere credibile, qualche “assessore quattro stagioni”, prima vestito da gatto e poi da volpe, ha dovuto sciorinare tutto il miglior repertorio.

Peccato, però, che il copione tutto e per intero lo avevamo scritto noi: dalla differenziata alla depurazione.

Ma davvero può essere credibile un amministratore, autoesiliatosi per cinque anni nella Pianura Padana solo perché rivendicava di diritto un posto in giunta così da poter sfruttare l’aspettativa (altro che visione!), che dice di aver rivoluzionato il settore ambiente in soli tre mesi? Allora dica la verità. E la dica tutta e fino in fondo.

Dica da dove arriva quel milione di euro che servirà a installare una nuova stazione di compostaggio di comunità. Dica che si tratta di un progetto voluto, pianificato, indirizzato e finanziato grazie al Governo Russo.

Oggi sono gli uffici e non l’amministrazione comunale, ad espletare la formalità della gara d’appalto di un iter programmatico in cui questo esecutivo civico non c’entra assolutamente nulla.

Piuttosto, il capo cantiere del sindaco, invece di lamentarsi e raccontare bugie a mazzi, avrebbe dovuto, con onestà, dire perché ancora oggi siamo ad una quota di raccolta differenziata non conforme alle direttive europee e perché lo sconto aliquota non sia ancora scattato. La gestione della cosa pubblica è questione serissima che non può essere liquidata con slogan, accuse e falsità.

Ci pare fosse proprio lui assessore all’ambiente quando, nel 2014, raccoglievamo le macerie distruttive di una politica dei rifiuti fallimentare che poneva Crosia tra gli ultimi comuni della Calabria.

Se oggi si aspira al meglio non si può far finta di nulla rispetto a quello che è stato il passato e, soprattutto, a quella che è stata la transitorietà da una condizione di cui vergognarsi ad un’altra che, invece, consente di potersi fregiare di un risultato.

L’abbiamo rivoltata come un calzino questa città e se oggi può rivendicare dignità sul resto del territorio è sicuramente merito di una classe di governo che per dieci anni ha amministrato con il cuore e in condivisione con la comunità.

150 giorni di pinocchiate e bugie che stanno venendo tutte a galla. Come la storia della Tassa sui Rifiuti.

A prescindere che i fatti, i documenti, gli atti e anche le dichiarazioni esplicite di qualche vostro solerte sodale, tra assessori e sindaci ombra, hanno già detto chiaramente quale sia stata la genesi del dissesto finanziario in cui si trova oggi il Comune; c’è da fare un distinguo tra chi aveva le soluzioni pronte, anche per evitare da subito l’aumento della Tari, e chi invece, come un famelico sciacallo, si è affrettato a notificare ai cittadini le superbollette in formula unica, senza avere nemmeno l’accortezza di pianificarne una rateizzazione, addebitando semplicemente la colpa a chi c’era prima.

Se questo è il metodo di amministrare un comune, allora a che serve la politica, a cosa servono le rappresentanze democratiche?

Perché il sindaco Aiello, dal momento che il bilancio è una prassi pressoché tecnica che viene elaborata dagli uffici, non si è adoperata in questi mesi per trovare una soluzione reale al problema? Quale?

Portare avanti quel ricorso alla Giustizia contabile, già predisposto dalla Giunta Russo, che avrebbe permesso un freno all’aumento delle cartelle.

E invece, in questi 150 giorni di Pinocchiate, si è pensato solo a dispensare bugie e contumelie nei confronti della passata Amministrazione Comunale, proprio come dei novelli Lucignolo!

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