Il Comune di Reggio Calabria parteciperà alla procedura di vendita del “portafoglio marchi” della Reggina
Ieri l’approvazione della delibera da parte della Giunta comunale: «L’acquisto del marchio renderà indissolubile l’identificazione tra la città e la squadra di calcio». Ecco come verranno sterilizzati i costi e qual è il fondamento giuridico alla base della scelta dell’Amministrazione
La Giunta comunale di Reggio Calabria ha approvato la proposta di delibera con cui si dà il definitivo via libera all’Amministrazione comunale per partecipare alla procedura di vendita senza incanto, con gara in caso di più offerenti, disposta dal Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito della procedura di liquidazione giudiziale dichiarata aperta nei confronti della società “Reggina 1914 srl”. Nello specifico, va rimarcato come nell’unico lotto messo in vendita è incluso, tra l’altro, il “portafogli marchi identificativi” della Reggina Calcio.
Le indicazioni del sindaco
La Giunta ha proceduto anche tenendo presenti le indicazioni formulate dal Sindaco, Giuseppe Falcomatà, il quale ha evidenziato che il summenzionato portafogli marchi possiede per la comunità reggina un «forte valore identitario, anche alla luce della storia ultracentenaria della società calcistica reggina, in esso racchiusa, ed una evidente forza evocativa di un periodo storico in cui i successi raggiunti nel campionato di massima serie dalla medesima società hanno dato lustro e visibilità alla Città tutta». Il sindaco ha quindi invitato gli uffici competenti a «predisporre ogni atto necessario ai fini della partecipazione alla summenzionata proceduta di vendita, ed ha, a tal fine, determinato il limite massimo per il prezzo da offrire in caso di apertura dell’asta ai sensi dell’art. 573 c.p.c.».
Le vicende passate della Reggina
Nella proposta di delibera approvata dalla Giunta comunale si fa riferimento anche alle varie vicende occorse alle società sportive che si sono succedute nella gestione della squadra di calcio cittadina, spesso esitate nell’avvio di procedure concorsuali, con l’inevitabile forzato cambiamento del marchio identificativo utilizzato dalla squadra stessa: dall’originaria A. S. Reggina 1914, dichiarata fallita nel 1986, per giungere alla sentenza del 2016 con cui è stato dichiarato il fallimento della Reggina Calcio spa, per arrivare, infine, alla sentenza del 28 marzo scorso, quando il Tribunale di Reggio Calabria ha dichiarato la liquidazione giudiziale della Reggina 1914 srl.
Perché il Comune vuole acquistare il marchio
«L’acquisto del succitato marchio nella proprietà dell’Amministrazione comunale – si legge nella delibera – renderà indissolubile l’identificazione tra la città e la squadra di calcio cittadina, a prescindere dalla denominazione della società proprietaria, e dalle sue vicende gestionali e societarie». Quando ai costi sopportati dall’Amministrazione comunale per l’acquisto del marchio medesimo, gli stessi potranno essere «sterilizzati nel tempo attraverso la concessione in uso dello stesso, a titolo oneroso, alle società sportive interessate».
Il fondamento legale della partecipazione alla procedura di vendita
Con riferimento agli aspetti di natura legale che consentono all’Amministrazione comunale di partecipare alla procedura di vendita del “portafoglio marchi” della Reggina, va ricordato come lo Statuto dell’ente prevede all’articolo 1 che «Il Comune di Reggio Calabria è l’ente locale autonomo che rappresenta la comunità di coloro che vivono nel suo territorio. Nell’ambito della propria autonomia, il Comune assume tutti i compiti relativi alla cura degli interessi della comunità rappresentata, salvo quelli per i quali le leggi statali o regionali prevedono specifiche competenze». Ancora, all’articolo 3, si può leggere come «Il Comune di Reggio Calabria rappresenta e cura unitariamente gli interessi della propria comunità e ne promuove lo sviluppo e il progresso civile, sociale ed economico. Il Comune, in particolare […] incoraggia e favorisce la pratica sportiva ed il turismo sociale e giovanile».
A quanto sopra affermato, va aggiunto come la legge 241/1990 afferma che «la pubblica amministrazione, nell’adozione di atti di natura non autoritativa, agisce secondo le norme di diritto privato, salvo che la legge disponga diversamente».
Cosa ha deciso la Giunta comunale
Preso atto, dunque, che la proposta di delibera non si pone in contrasto con il Dup 2024-2026, né con il Bilancio di previsione per il triennio 2024-2026, la Giunta comunale di Reggio Calabria ha deliberato la partecipazione alla procedura di vendita senza incanto, con gara in caso di più offerenti, del “portafoglio marchi” della Reggina 1914 srl; ha autorizzato il sindaco, o un suo delegato, a partecipare alle procedure di vendita, presentando domanda di partecipazione secondo le indicazioni formulate dal sindaco; ha autorizzato il sindaco, un suo delegato, a partecipare all’eventuale e successiva fase d’asta, di cui all’articolo 573 c.p.c., rilanciando il prezzo entro i limiti assegnati; ha demandato al sindaco, o un suo delegato, con il supporto del dirigente del Settore Istruzione, Sport, Politiche Giovanili e Partecipate, nonché del dirigente del Settore Finanze ed Economato, il compimento di tutti gli adempimenti necessari.
Si precisa, infine, che la spesa discendente dall’eventuale aggiudicazione dei beni oggetto della vendita (cauzione e saldo della vendita) trova copertura negli stanziamenti di bilancio dell’ente e non altera in alcun modo gli equilibri dello stesso.