Il consigliere Lo Schiavo commenta la sanità lametina e il Dca n. 69
La tragica notizia della morte di un sessantaduenne a Lamezia Terme, per cause da verificare, ha sicuramente visto l’intervento di un’autoambulanza senza medico a bordo.
La sanità lametina, senza fare sterile campanilismo, è da anni oggetto di una spoliazione senza precedenti con conseguenti tagli di risorse di mezzi e uomini. Sin dalla soppressione dell’Asl n. 6, il depotenziamento e la soppressione della quasi totalità dei reparti ha rappresentato la cifra della politica regionale.
È dei giorni scorsi l’emanazione del DCA n. 69 con il quale si sopprime nei fatti, definitivamente ed inesorabilmente, un presidio di cure e servizi che, con difficoltà e spirito di abnegazione del personale medico e sanitario, cerca di garantire ad un bacino di circa 150.000 cittadini.
Il movimento Liberamente Progressisti ha dichiarato sin da subito battaglia sia in Consiglio regionale, con l’azione determinata e costante del consigliere Antonio Lo Schiavo, che anche domani in Consiglio regionale farà valere le ragioni della comunità lametina, e sia attraverso l’azione politica della consigliera comunale di Nuova Era Lucia Alessandra Cittadino, che domani in seno alla Commissione consiliare Sanità incontrerà il commissario Battistini.
Più volte la Cittadino ha sollecitato un’audizione del presidente Occhiuto, il quale, nonostante una nutrita ed imponente rappresentanza di esponenti del proprio partito in seno all’Amministrazione ed al Consiglio comunale, non ha inteso, ad oggi, dare alcuna disponibilità ad incontrare i rappresentanti della massima assise cittadina.
In data odierna, infine, Lucia Cittadino ha comunicato ai componenti della Commissione Sanità, alla presenza anche del vicesindaco, la propria intenzione di rivendicare, nell’incontro di domani, risposte chiare e certe a tutela della sanità del comprensorio.
In mancanza di atti concreti il movimento Liberamene Progressisti non esiterà ad impugnare dinanzi alle autorità giudiziarie competenti il DCA affinché l’art.32 della Costituzione venga rispettato