Il garante Marziale in visita alla polizia delle comunicazioni
Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, si è recato in visita presso il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria, dove è stato ricevuto dal dirigente Mario Lanzaro e da una rappresentanza di operatori.
“Abbiamo focalizzato il corposo scibile che vede i minorenni protagonisti, con ruoli contrastanti tra loro, di devianze e reati sul web ed insieme conveniamo che l’educazione al corretto utilizzo rimane l’epicentro di tutti gli accorgimenti necessari per scongiurare una deriva sempre più statisticamente elevata – dichiara Marziale – guardando all’importanza del ruolo della famiglia e della scuola. Particolare attenzione abbiamo incentrato sul dramma più doloroso, la pedofilia online, turpe mercato con bambini abusati anche in tenera età e su questo punto è auspicabile che gli Stati si attrezzino con leggi adeguate ed intese transnazionali meno farraginose per i nostri investigatori”.
“La Polizia italiana – continua il Garante – è da considerarsi fra le migliori al mondo, modello alla cui esperienza attingono gli investigatori europei ed extraeuropei, per tale ragione è necessario affiancarla offrendole sempre più ausili tecnici per sviluppare una corsa al contrasto parallela ai sofisticati software che utilizza il crimine, innovandosi repentinamente”.
“Per quanto concerne la Calabria – spiega Marziale – il fenomeno della pedofilia non si manifesta in maniera dissimile da ogni parte d’Italia e del mondo, la pedopornografia veicola con caratterizzazioni globali, ma rimane da capire perché si geolocalizzi spesso in determinate zone piuttosto che in altre, occorre studiare quale sia la variabile che determina il coinvolgimento di alcuni territori rispetto ad altri”.
Il Garante così conclude: “Ho assicurato al dirigente Lanzaro, come nel mio precedente mandato di Garante, la massima collaborazione, soprattutto in termini di denuncia e segnalazioni, che purtroppo inevitabilmente arrivano sul mio tavolo”.