In Basilicata e Calabria arriva #RigeneraBoschi, il progetto di Sorgenia che si prende cura delle foreste
Raggiunge Basilicata e Calabria il nuovo progetto #RigeneraBoschi, ideato da Sorgenia per accrescere la consapevolezza sul ruolo delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici e nella prevenzione di incendi e dissesti idrogeologici.
Gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti e dirompenti, come ultimamente sta accadendo in diverse zone del Paese e non solo. Sorgenia ha dunque deciso di dar vita alla nuova iniziativa dedicata alle foreste italiane, dopo essersi impegnata nella cura del Mediterraneo aderendo al progetto M.A.R.E.
In seguito alla presentazione fatta a Milano e alle tappe in Emilia-Romagna, Toscana e Puglia, ora #RigeneraBoschi arriva nel parco nazionale del Pollino.
Attraverso i dati acquisiti dai sensori “tree talkers” applicati agli alberi, si studierà lo stato di salute dell’area protetta di nuova istituzione più grande in Italia: il Pollino si estende su una superficie di oltre 192.500 ettari che comprende 56 Comuni, a cavallo tra Basilicata e Calabria.
Mercoledì 6 novembre dalle ore 11 si terrà la presentazione del progetto, a Morano Calabro presso la Catasta del Pollino, alla presenza di circa 80 alunni degli istituti comprensivi Laino Borgo-Mormanno, in Calabria, e Castelluccio Inferiore-Castelluccio Superiore dalla Basilicata.
Dopo la conferenza stampa – nella quale interverranno autorità locali, responsabili dell’Ente Parco, il curatore scientifico del progetto scientifico e un esponente di Sorgenia, i ragazzi saranno accolti per una lezione di educazione ambientale che illustrerà le specificità del Parco del Pollino, l’importanza della biodiversità e della sua difesa, il significato della gestione sostenibile delle foreste e il loro ruolo essenziale nelle nostre vite.
#RigeneraBoschi si compone di due anime tra loro connesse: un progetto scientifico e un programma di attività di educazione ambientale rivolto ai più giovani. I dati raccolti in tempo reale grazie ai tree-talkers, dispositivi basati su tecnologia IoT, consentiranno di monitorare per i prossimi due anni lo stato di salute delle piante, la loro fisiologia, l’intensità della fotosintesi, la rapidità della loro crescita e il modo in cui reagiscono a eventi climatici intensi.
All’interno di questi boschi i sensori sono stati installati in due zone distinte: una in cui la foresta cresce spontaneamente senza alcun genere di intervento, l’altra in cui si effettua una gestione sostenibile, attraverso un’attenta pianificazione di interventi calibrati rispetto alla tipologia di bosco e ai benefici ambientali e sociali che può fornire.
L’obiettivo è analizzare la differenza che intercorre tra i due approcci. Le regioni interessate sono Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, oltre a Basilicata e Calabria.
Il progetto nazionale ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Tutti i dettagli sono disponibili a questo link.