Calabria

Intervista Occhiuto, Straface “riportata in modo equivoco per alimentare polemiche strumentali”

Mi farei operare più da un medico cubano che ha due specializzazioni e le ha sempre esercitate che da un medico calabrese che si è fatto dichiarare inidoneo da 15 anni e che quindi non tocca un bisturi da altrettanti anni.

È letteralmente questa dichiara la presidente della terza commissione sanità del Consiglio Regionale Pasqualina Straface la risposta data, e riascoltabile nel corso della sua intervista a Presa Diretta su Rai Tre dei giorni scorsi, dal Presidente e Commissario Roberto Occhiuto e non certamente quella tagliata artatamente, ripotata dal consigliere regionale Davide Tavernise col solo obiettivo di creare equivoci sui quali continuare ad imbastire polemiche del tutto strumentali.

Onestamente sottolinea non si capisce come ci si possa rendere protagonisti di simili cadute di stile che, con tutta la comprensione politica che si vuole, non fanno altro che squalificare la dialettica ed il confronto istituzionale, invece di cogliere questa occasione per riconoscere anche in quella dichiarazione coraggiosa del Presidente la sottesa ed ininterrotta straordinaria azione di risanamento e di pulizia dalle incrostazioni e dagli imboscamenti che ha interessato purtroppo anche una parte delle risorse umane e del personale medico a danno del diritto alla salute de calabresi.

Così come non si capisce continua perché il collega Tavernise si ostini a capovolgere perfino la realtà storica e documentata, disconoscendo o dimenticando o facendo finta di non sapere che, come ha giustamente precisato lo stesso ex Presidente Scopelliti nei giorni scorsi, fu l’allora Giunta Loiero e i Ministeri dell’Economia e della Sanità del 2009 a concordare un Piano di Rientro dai disavanzi sanitari, finalizzato ad abbattere l’abnorme debito prodottosi fino a quel momento attraverso la realizzazione di una serie di azioni correttive tra cui la chiusura e la riconversione di un certo numero di ospedali.

Che con una delibera di Giunta del 2009, fu l’ex governatore Loiero scandisce a decidere di chiudere gli ospedali con un numero di posti letto inferiore a 120 (che erano almeno 18!!); e che infine il mancato rispetto delle condizioni contenute in quel Piano di Rientro e l’immobilismo di quella giunta regionale di centro sinistra (che quelle condizioni aveva accettato e sottoscritto), determinarono precisa l’avvio della procedura di Commissariamento della Sanità calabrese, su proposta di ben tre ministri quali quello dell’Economia, della Salute e dei rapporti con le Regioni.

Un’altra versione ribadisce la presidente è insostenibile e priva di fondamento.

Questa è storia ed è contenuta negli atti regionali e di governo. Così come è già storia tutto quanto messo in campo o già realizzato in meno di due anni dal Presidente e Commissario Occhiuto, restituendo finalmente trasparenza e soprattutto speranza alla sanità della nostra regione.

Con il riconoscimento chiaro e trasparente del debito prodotto ed ereditato e che le giunte regionali di centro sinistra non sono state capaci di quantificare; con i concorsi, con la riapertura degli ospedali chiusi, col risanamento dei conti di quello che era un buco nero senza fondo, con l’incremento di personale e l’immissione emergenziale anche dei medici cubani che stanno facendo la differenza, ed ancora con la razionalizzazione ed il potenziamento dei pronto soccorso.

Con le azioni finalizzate a ridurre la mobilità passiva ed a potenziare l’offerta, con il potenziamento dell’Azienda Zero, con l’intensa attività sui territori tramite i medici di medicina generale, con i pediatri di libera scelta e con gli specialisti ambulatoriali; con il monitoraggio centralizzato delle liste di attesa, da ultimo ad esempio con i 12 milioni di euro stanziati per consentire lo scorrimento delle graduatorie del concorso nazionale per l‘assegnazione di borse di specializzazione medica.

Che traduce un impegno senza precedenti nel settore della formazione medica specialistica e che consentirà agli atenei calabresi di inserire ben 100 medici – 77 presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro e 23 presso l’Università della Calabria di Cosenza come specializzandi nei reparti connessi alle Facoltà di Medicina; sostenendo ed alimentando, quindi conclude la Straface quel generale clima di fiducia che sta spingendo tanti cervelli calabresi a ritornare nella loro terra.

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