Isola Capo Rizzuto: recovery fund, tutto fatto in maniera corretta
Ancora una volta ci troviamo spiazzati per l’ennesima nota senza costrutto da parte dei gruppi consiliari “Siamo Futuro” e “Forza Italia”, che accusano il Consiglio Comunale di aver istituito la commissione sul Recovery Fund in maniera, dicono loro, forzata e non corretta. E’ chiaro che qualcosa non torna, se forzata e non corretta perché nella seduta consiliare del 18 dicembre hanno votato a favore del punto?
E’ doveroso ricordare ai citati gruppi che nella stessa seduta consiliare hanno anche espresso pubblicamente i loro nomi per l’ingresso nella “non corretta” commissione, indicando i consiglieri Luigina Vallone e Maurizio Piscitelli.
E’ chiaro che chi scrive disconosce sia la sentenza del TAR (Tar Lombardia, Brescia 04.07.1992 n.786; Tar Lombardia, Milano, 03.05.1996 n. 567) che stabilisce che il criterio proporzionale può dirsi rispettato solo ove sia assicurata, in ogni commissione, la presenza di ciascun gruppo, anche se formato da un solo consigliere; mentre nell’articolo 38, comma 6 del Tuel, il legislatore non precisa come lo stessa debba essere composto in concreto.
Il predetto principio, per altro, è stato ribadito dal consiglio di Stato, il quale con parere n. 04323/2009 del 14 aprile 2010, emesso su ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ha osservato che “come da consolidata giurisprudenza, dalla quale la sezione non intende discostarsi, il criterio di proporzionalità di rappresentanza della minoranza non può prescindere dalla presenza, in ciascuna Commissione, di almeno un rappresentante di ciascun gruppo consiliare”.
Il tal caso il criterio di proporzionalità si può esplicare attraverso il voto ponderato o plurimo assegnato a ciascun componente della Commissione in ragione corrispondente a quello della forza politica rappresentata. Inoltre, considerando che viene citato l’art.30, comma 2 dello Statuto Comunale, citiamo testualmente quanto recita: “La composizione (della commissione) deve riflettere il Consiglio Comunale e pertanto ogni gruppo deve essere rappresentato nelle commissioni in ragione della sua consistenza consiliare”.
In ragione della sua consistenza consiliare. Talmente chiaro che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.
Alla luce di tutto ciò, dunque, si ritiene soddisfatto il criterio della proporzionalità nella composizione della Commissione. Concludiamo replicando ad un’ultima accusa che ci viene mossa nella stessa nota, ovvero quella di essere stati arroganti solo perché abbiamo deciso di convocare la prima commissione e procedere alla nomina del presidente: se agire democraticamente e convocare una commissione istituita all’unanimità in consiglio comunale significa essere arroganti, allora si, forse siamo arroganti.
Per noi, invece, arrogante è non presentarsi alle commissioni di cui si è deciso democraticamente di far parte, è l’ennesima prova di (citando le loro stesse parole) inadeguatezza ed impreparazione, da parte di un gruppo politico che non accetta di stare in minoranza.