L’A Cena con l’autore, il racconto della Geria sulla sordità del figlio passa attraverso i piatti di chef Filippo Cogliandro
I nuovi piatti di chef Filippo Cogliandro ritagliati sartorialmente per vestire in modo impeccabile gli argomenti dell’ultima serata de “L’A cena con l’autore”.
Reitera i suoi successi questo format, connubio perfetto tra cultura e gastronomia di alto livello, che si incontrano e si completano a vicenda.
E l’ultimo appuntamento presso l’Accademia Gourmet di Cogliandro ha ospitato la scrittrice reggina Eleonora Geria.
Organizzata dalla event planner Patrizia Sorrentino, la serata è stata moderata da Natalia Spanò, presidente di Nuovi Orizzonti e organizzatrice, tra le altre cose, del premio Apollo school, con l’intervento della senatrice della Repubblica Tilde Minasi.
Si è trattato di una serata dai toni intimi, che sanno di confidenza, comprensione, amicizia, ma di grande impatto emotivo per gli argomenti che hanno coinvolto e appassionato tutti i commensali.
“Un senso di te”, proposto al premio Strega 2024, e il nuovissimo “I miei superpoteri”, editi da La Corte, i due libri della Geria che trattano un tema importantissimo: la sordità.
Il primo è un romanzo autobiografico che racconta di una madre che scopre la sordità del figlio, Nicola. Il coraggioso racconto, un viaggio attraverso scelte difficili e speranze, che ha avuto uno straordinario successo, che la scrittrice ha tratteggiato aprendo il suo cuore agli ospiti di Cogliandro, con la potenza del suo sentimento di madre.
Il secondo invece è, sì, la stessa storia, ma da un punto di vista diverso, quello di Nicola, e di come lui, nel corso della sua crescita, consapevolizzi la sua sordità.
È un libro per grandi e piccini, la cui lettura è consigliata dai 7 anni di età per il linguaggio utilizzato e per il messaggio valoriale, assolutamente positivo, e ricco di spunti di riflessione.
Colonna portante della struttura della serata, la cucina di chef Cogliandro che, attraverso i suoi piatti, ricostruisce e rafforza il senso della serata, offrendo un filo conduttore gastronomico che coinvolge pienamente i partecipanti nello spirito dei temi trattati, con piatti straordinari e materie prime di assoluta eccellenza di cui lo chef è cultore, che rappresentano, nel contempo anche una espressione della sua personalità.
Polpo in panatura panco che dentro una crosta croccante racchiude un’esplosione di sapore, come il cuore di una madre carico di sentimenti.
Come il risotto alle ortiche, piatto della tradizione, purtroppo quasi dimenticato.
Un piatto semplice, impreziosito dall’estro di Cogliandro, che si lascia ispirare dalla natura dell’ortaggio, urticante, che rappresenta un qualcosa di negativo, di doloroso che accompagna la storia di Eleonora alla scoperta della sordità del figlio ma che, nel tempo metabolizza questo suo dolore ammorbidendolo come avviene alle ortiche che, in cucina, perdono la loro caratteristica irritante.
La positività del messaggio di ricchezza ed inclusione è stato invece sublimato dal pafait alle fragole.
L’autrice, al termine della serata, ha firmato le copie dei suoi libri dando appuntamento per il suo prossimo romanzo già nel cassetto.