La Città Metropolitana consegna al Club Alpino Italiano un bene confiscato
Il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, questa mattina, a Gambarie di Santo Stefano d’Aspromonte, ha consegnato al Club Alpino Italiano un bene confiscato alla criminalità.
L’immobile, una villa su più livelli immersa nei boschi di Gambarie, ospiterà il primo rifugio della sezione reggina “Aspromonte” del Cai per essere inserita nel più ampio progetto “Sentiero Italia”, un progetto di valorizzazione naturalistica che vede nell’Aspromonte uno dei principali centri d’interesse.
All’iniziativa, insieme al sindaco Falcomatà, hanno preso parte Francesco Carrer, vicepresidente generale del Csi, Maria Rosaria D’Atri, presidente Cai Calabria, Augusta Piredda, presidente Cai sezione Aspromonte, Maria Grazia Buffon sempre della sezione Aspromonte Cai, Pina Manno per l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, il giudice Giovanni Verardi, il sindaco di Santo Stefano in Aspromonte Francesco Malara, Giacomo Zanfei, presidente del Soccorso Alpino Calabria, Maria Rachele Bellomi di Libera, Gianni Pensabene, presidente di Ecolandia ed alcuni rappresentanti dell’Ente nazionale Parco d’Aspromonte.
Nel sottolineare “l’importanza di una giornata di festa che riconsegna alla comunità un immobile frutto di proventi illeciti”, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha espresso “la necessità di un adeguamento della normativa sui beni confiscati a distanza di 25 anni dall’approvazione della legge Rognoni-La Torre e ad oltre 10 dall’istituzione dell’Agenzia nazionale”.
“Molto spesso – ha detto – i beni confiscati arrivano alle amministrazioni comunali in condizioni d’inagibilità totale ed è sempre più difficile, per gli enti locali, accedere a finanziamenti che li possano recuperare. Le associazioni stesse non hanno la possibilità di poter provvedere ad interventi di manutenzione straordinaria vedendo sfumare la possibilità di partecipare ai bandi d’assegnazione o, in alcuni casi, rinunciare all’affidamento stesso”.
“Una delle proposte di modifica, che stiamo portando avanti anche come Anci, è quella di far confluire almeno una parte del Fondo unico della Giustizia nelle attività di recupero e ripristino delle strutture. Allo stesso modo, si dovrebbero sostenere le imprese che, a seguito di confisca, rimangono in piedi gestite dai lavoratori in forma cooperativa, faticando, però, a rimanere sul mercato perché drogate dalla precedente gestione illecita”.
“Ma oggi – ha continuato – è, comunque, un giorno di gioia perché vediamo il compimento del senso della legge Rognoni-La Torre con la consegna al Club Alpino Italiano un vero gioiello che diventerà la sede dell’Associazione ma, soprattutto, un punto di riferimento per tanti escursionisti e turisti”.
“Sono convinto – ha concluso il sindaco Falcomatà – che il Cai, insieme alla sua presidente Piredda, ai soci ed a tutti i volontari, saprà convogliare le proprie attività per lo sviluppo di Gambarie e di Santo Stefano in Aspromonte con un impegno improntato a promuovere i valori della legalità uniti ai temi dell’ambiente, della natura e del rispetto della montagna”.