Catanzaro

La mostra fotografica “Pietas Riti della settimana Santa in Calabria”, approda al Palazzo Gallelli di Badolato Borgo

badolato - borghi d'italia

Il C.A.T./Centro di Accoglienza Turistico-Culturale inaugura una nuova mostra fotografica, coi nuovi orari dell’Info-Point per la stagione turistica 2024. Appuntamento a Venerdì 22 Marzo alle ore 17.00 presso l’antico palazzo gentilizio, di recente restaurato dal Comune di Badolato.

Venerdì 22 Marzo pomeriggio presso il C.A.T./Centro di Accoglienza Turistico-Culturale di Palazzo Gallelli a Badolato Borgo verrà inaugurata la più grande mostra fotografica sui riti della Settimana Santa in Calabria: tra archeologia del sacro e antropologia; tra cultura popolare e religiosità; tra fede e tradizione.

La Calabria, una perla incastonata nel Mediterraneo, prospera di ricchezze naturali, è stata da sempre terra di accoglienza e di passaggio di popoli molto diversi, che hanno inevitabilmente lasciato i loro segni di civiltà, le loro ricchezze e i loro saperi.

La mostra, proposta ed allestita dalla Pro Loco Badolato APS assieme ai propri volontari UNPLI del Servizio Civile Universale, è patrocinata dal Comune di Badolato e dall’UNPLI Calabria e vanta anche l’importante supporto tecnico-organizzativo dell’artista Roberto Giglio ed il sostegno di un gruppo di operatori turistico-commerciali del borgo.

All’allestimento della mostra, attraverso installazioni video e foto, hanno collaborato cittadini privati, associazioni locali, le confraternite religiose, Totò Scoppa con la donazione del docufilm sulla Settimana Santa badolatese ed i fotografi professionisti ed amatoriali Pino Codispoti, Gori Campese, Franco Muià e Vincenzo Piperissa.

Il progetto “Pietas. Riti della Settimana Santa in Calabria” mostra fotografica e libro curato e realizzato dai soci dell’Associazione Videofotografica “L’Obiettivo” di Tiriolo (CZ), rappresenta, seppure in modo non del tutto esaustivo, la chiara espressione della pietà popolare in terra di Calabria e la sintesi di quasi vent’anni di impegno e ricerca sul campo.

E sulle radici storiche e culturali si è andata a innestare la fede cristiana, con le proprie concezioni e i propri culti.

Sono trascorsi diversi secoli, eppure ancora oggi esistono in Calabria riti vissuti dalla religione attuale, ma profondamente legati a simboli e cerimonialità arcaiche, lontane, a volte dimenticate, che trovano origini nelle conoscenze millenarie che, ancor prima dell’esistenza del cristianesimo, presentavano le simbologie legate al sacrificio, alla morte e alla rinascita, indissolubilmente intrecciate alle più antiche tradizioni dell’abbondanza, della generosità e della prosperità.

Il tutto si arricchisce dei silenzi dei luoghi, della riservatezza e solitudine di piccoli borghi e arroccati paesi, che ben sembrano riportare l’immaginario alle profonde meditazioni, agli eremi in cui hanno trovato riparo racconti di uomini mistici, di pastori di anime perse e ritrovate.

In Calabria il tempo assume un altro significato, esso viene scandito da sempre dalle stelle e dalle stagioni ma pure dalle ricorrenze popolari: più precise del miglior orologio e più antiche del più vecchio calendario.

Dal 2000 Martino Ciambrone, Pietro Ennio Procopio, Vittorio Greco, Massimo Merigelli, Domenico Giampà, Gianluca Rocca, Andrea Azzarito, Renato Grembiale e Antonio Paonessa, guidati da un’autentica passione per l’arte fotografica, hanno viaggiato nella spiritualità del popolo calabrese, avviando un percorso di documentazione tendente al recupero della memoria e dell’identità.

Percorrendo circa 5.000 chilometri in lungo e in largo per tutta la Calabria, toccando tutte le province, con più di 40 centri oggetto di documentazione e con un archivio imponente di oltre 20.000 fotografie, hanno seguito itinerari che si snodano tra lingue, costumi, abitudini, credenze e umanità multiformi, pervenendo a un piccolo atlante antropologico, una mappa di una particolare psicologia collettiva e una guida che invita un viaggiatore ideale a scoprire il non conosciuto e il nascosto, o a riscoprire quanto è stato rimosso e dimenticato della complessa realtà calabrese.

La mostra fotografica, verrà ufficialmente inaugurata alle ore 17.00 di Venerdì 22 Marzo, restando aperta fino a Giugno 2024, presso le sale espositive e polivalenti del piano terra di Palazzo Gallelli (via Gallelli n.13 – dietro Guardia Medica del borgo).

Nel corso della serata inaugurale interverranno Giuseppe Nicola Parretta, Sindaco di Badolato; Filippo Capellupo, Presidente dell’Unpli Calabria; Antonio Paonessa, Presidente de “L’Obiettivo”; cittadini, visitatori, amici artisti ed appassionati.

A seguire, grazie ad una passeggiata guidata gratuita, sarà possibile visitare la Chiesa di Santa Caterina V.M. d’Alessandria, considerato il fatto che proprio all’interno dell’antica chiesa del rione “u mancusu” si terranno le prove degli antichi canti della Settimana Santa del gruppo cantori dell’omonima confraternita.

E nei prossimi mesi non mancheranno certamente tante altre attività ed iniziative turistico-culturali correlate alla mostra.

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