La vicenda umana e politica di Marcello Zoccoli. L’Operation Chaos in funzione anticomunista per bloccare la via democratica al socialismo in Italia e in Europa
Di questa vicenda, molto da chiarire, si parlerà con Rocco Lentini durante la presentazione del suo libro “L’arte del fuoco. Marcello Zoccoli e l’Operation Chaos”, venerdì 13 dicembre 2024, alle ore 17,30, presso Spazio Open in via dei Filippini,25 di Reggio Calabria.
All’iniziativa sarà presente oltre a Rocco Lentini, autore del libro e presidente dell’istituto “Ugo Arcudi” per la Storia contemporanea e dell’antifascismo in Calabria, Patrizia Gambardella, presidente del Comitato della Sezione ANPI Nilde Iotti e Diego Cilio, vice presidente della stessa sezione che svolgerà il ruolo d’intervistatore.
Rocco Lentini nel suo libro, “L’arte del fuoco, Marcello Zoccoli e l’Operation Chaos, nel ricostruire la biografia politica e la vicenda umana di Marcello Zoccoli, vice segretario nazionale della Federazione Giovani Socialisti italiani, fa emergere in modo chiaro l’ingerenza degli Stati Uniti sulle vicende politiche italiane bloccando in modo irreversibile, negli anni settanta, la via democratica al socialismo.
Via democratica al socialismo che gli Stati Uniti bloccarono anche il Cile in modo violento attraverso il colpo di Stato attuato da Pinochet sotto l’attenta regia di Henry Kissinger, segretario di Stato americano.
Va detto che l’ascesa al potere in modo democratico delle forze socialiste non era né condiviso e né sostenuto dal Cremlino per ovvie ragioni.
La ricerca di una via democratica al socialismo era vista dagli Stati Uniti come una minaccia comunista che andava bloccata con ogni mezzo. Non vanno dimenticate le forti pressioni (con minaccia di fargliela pagare) subite da Aldo Moro da parte di Henry Kissinger, decisamente contrario al compromesso storico e all’apertura ai comunisti, durante la visita compiuta negli Stati Uniti insieme al Presidente Giovanni Leone proprio per illustrare il nuovo corso politico che si voleva attuare in Italia.
Questo è il momento che segna il dirottamento in Italia e in alcuni Paesi Europei “a rischio comunismo” dell’Operation Chaos gestita dalla Cia che sino ad allora aveva operato solo all’interno degli Stati Uniti, Presidenti Lyndon Johnson e Richard Nixon, per controllare i movimenti della sinistra studentesca e le organizzazioni progressiste e di sinistra da possibili infiltrazioni di comunisti e agenti stranieri.
“Il metodo elaborato dalla Cia, sotto l’attenta regia l’attenta regia dell’astuto William Colby, fu semplice: l’arte del fuoco. Accendere piccole fiammelle nel variegato mondo della sinistra (e della destra) di quegli anni per fare divampare una campagna di denigrazione e di opposizione al percorso che avrebbe dovuto portare i comunisti al governo”. “Fiammelle create attraverso l’infiltrazione nei partiti di sinistra, utilizzate per escludere i comunisti dal governo, diventate paradigma dell’ingerenza statunitense nel nostro Paese, una ingerenza subdola che porto tragedie e misteri scarsamente indagati e mai chiariti”.
“Vicende che si intrecciano con la vita del giovane calabrese cooptato, come tanti altri elementi di spicco della politica italiana di quegli anni, dalla Cia nell’Operation Chaos in funzione anticomunista. L’idea della costruzione di un fronte unito del socialismo, fortemente perseguita da Marcello Zoccoli, avrebbe dovuto portare ad “una mobilitazione internazionale della classe operaia capace di prendere il potere e di ricostruire l’economia”, ma fu intercettato e gestito dalla cia in funzione anticomunista”.