L’Associazione Escursionistica “Gente in Aspromonte” farà tappa l’8 settembre a Roccaforte del Greco
Tutto questo territorio profuma di storia e di tradizioni, il paesino di Roccaforte, nel pieno centro dell’area grecanica, e antico Casale dello Stato di Amendolea denominato La Rocca, prende il nome proprio dalla sua posizione da cui domina tutta la vallata della fiumara Amendolea e del Vallone Colella.
Il paese è sito ad un’altitudine di 972 m. slm e conta circa 600 abitanti, la sua economia ruota intorno all’agricoltura e all’allevamento.
Posizionato su tre costoni rocciosi, il borgo domina la vallata dell’Amendolea, la parte vecchia ospita il Municipio, proprio dove secondo la memoria popolare sorgeva, a ridosso del precipizio, il castello poi franato.
Fanno da corona il rione Castello, il rione Borgo e il rione San Carlo, quest’ultimo ormai quasi disabitato. Caratteristiche sono le piccole case e le stradine in pietra.
Camminando nel centro storico, è ancora possibile vedere qualche tratto delle mura che cingevano il paese. Da qui molti sono i punti panoramici da cui godere un’ottima vista (nelle giornate terse si possono scorgere anche la Sicilia e la cima dell’Etna).
É un’escursione che consentirà di coniugare il cammino in piena natura su un sentiero molto tranquillo durante il quale si avrà modo di assaporare il contatto con la natura e di entrare nel vivo di una terra aspra e misteriosa e di vivere grandi emozioni in un luogo che in pochi conoscono e che è quasi impossibile raggiungere.
Il sentiero incomincia poco sopra il piccolo borgo di Ghorio, lasciando la strada asfaltata ci immettiamo sulla pista del Passo Marta, si prosegue e dopo pochi minuti siamo sulla sterrata, Scala – Colella.
Lungo il percorso si possono ammirare terrazzamenti coltivati a frutta e in particolare vigneti, ciliegi, e uliveti, delimitati da muretti a secco di ottima fattura.
Arrivati al punto panoramico del puntone Paraghori, già da qui possiamo intravedere la Cascata Calònero (dal Greco “Sogno Svanito”) che in paese chiamano in dialetto Calabrese “Puzza Grande” (Grande Pozza).
Questa cascata, o meglio questa serie di 4 cascate di cui il salto più alto e di 70 m circa, è a carattere torrentizio ed in estate si prosciuga completamente.
Noteremo la portata di due corsi d’acqua e per i non conoscitori del territorio, il torrente Colella con il suo largo alveo (letto), sembra confondersi con la fiumara Amendolea. La grande Frana Colella è uno tra i più estesi fenomeni franosi d’Europa;
Arrivati sul letto del fiume Colella si scende costeggiando la fiumara, dopo pochi minuti ci si immette sulla famosa maestà Amendolea, che come tutte le fiumare è ricca d’acqua (spesso anche in piena) d’inverno, e quasi a secco durante il periodo estivo.
Nel tratto iniziale le acque sono mosse e veloci, a valle diventano calme, con un letto vasto che le fa scivolare verso il mare. L’Amendolea nasce nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte, crea meravigliose cascate e poi percorre 31 chilometri per sfociare nel Mar Ionio, nei pressi di Condofuri.
La fiumara, scendendo dalle montagne dell’Aspromonte ha creato nei millenni la rigogliosissima e fertile Valle dell’Amendolea.
Nell’antichità l’Amendolea era un grande fiume, molto probabilmente navigabile, il che spiegherebbe la colonizzazione greca dell’entroterra in questa zona della Calabria (es. Bova, Roccaforte del Greco, Condofuri, Roghudi).
Si scende saltando da una parte all’altra e dopo circa un’ora saremo al ponte di Roghudi.