“Legami per crescere”, Comune e Centro Comunitario Agape insieme contro la povertà educativa
Un aiuto concreto ai minori in difficoltà e una mano tesa alle famiglie “fragili” del territorio cittadino che vivono in condizione di disagio socio-economico e relazionale, arriva dalla collaborazione tra il Comune di Reggio Calabria e il Centro Comunitario Agape.
Un’intesa formalizzata attraverso un protocollo che è stato illustrato e siglato nel salone dei Lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio, dal Sindaco f.f. Paolo Brunetti, dall’assessore comunale alle Politiche sociali, Demetrio Delfino e dal presidente di “Agape”, Mario Nasone.
Il mondo giovanile ci sta inviando messaggi molto chiari, ha evidenziato il Sindaco f.f Brunetti, “attraverso continue manifestazioni di disagio, dispersione scolastica e purtroppo in alcuni casi anche atteggiamenti violenti che quotidianamente osserviamo lungo le strade e gli spazi pubblici della nostra città.
Eventi ormai non più episodici di fronte ai quali non possiamo fermarci a guardare con rassegnazione ma, al contrario, agendo con la consapevolezza di poter cambiare lo stato delle cose mediante il rinnovo e il rafforzamento di quel patto educativo che deve vedere impegnate e artefici tutte le forze sane della comunità.
E naturalmente anche le istituzioni che devono guidare e sostenere ogni azione che il tessuto sociale promuove a favore dei più fragili. Voglio ringraziare per questo importante protocollo il Centro Agape, l’assessore Delfino e naturalmente tutto il Settore Welfare che ogni giorno si prodiga per garantire servizi e impegno di prossimità a chi vive in condizione di difficoltà e disagio”.
Il disagio giovanile in questo particolare momento storico continua ad essere un tema di stringente attualità, ha rimarcato l’assessore Delfino, evidenziando inoltre che su questo argomento “è sempre necessario mantenere altissima l’attenzione anche attraverso iniziative e azioni mirate a sostegno della rete delle famiglie e in generale delle fragilità.
Questa collaborazione, tra il Centro Comunitario Agape e il Settore Welfare del Comune, va esattamente in questa direzione, ovvero provare a tendere una mano ai tanti minori che vivono in condizioni di disagio che può essere legato a molteplici fattori, aiutando anche i loro nuclei familiari di provenienza mediante l’affido a famiglie che li aiutino a compiere un percorso di crescita più tranquillo e sereno.
Si tratta di un intervento complesso e delicato che tuttavia nella nostra città si sviluppa nell’ambito di un’antica e consolidata tradizione in materia di affido familiare.
E questo protocollo intende offrire un contributo ulteriore attraverso uno sportello che si chiamerà “Informa Affido” a disposizione di quei gruppi famiglia che intendono abbracciare questa sfida ma anche del Tribunale dei minori e naturalmente di tutte quelle realtà cittadine dell’associazionismo impegnate in questo contesto.
Si tratta di un progetto ambizioso che oggi può godere del supporto professionale e qualificato di un gruppo di assistenti sociali che è stato recentemente implementato con l’ingresso di nuovi professionisti e ovviamente della grande esperienza maturata in decenni di attività sul territorio, da parte del Centro Comunitario Agape”.
Di piena emergenza educativa ha infine parlato Nasone, “per tanti bambini e giovani della nostra città che vivono una condizione di difficoltà spesso legata all’assenza di una solida rete familiare. Abbiamo dati allarmanti, basti pensare ai centotrenta bambini che non sono stati iscritti alla prima elementare.
L’affido non è la risposta a tutte queste problematiche, poiché servono anche altri investimenti in particolare su spazi di aggregazione sociale, ma può sempre rivelarsi un contributo importante, specie in chiave educativa, ovvero senza allontanare il minore dalla sua famiglia d’origine.
Un indirizzo, quello delle cosiddette famiglie solidali, che del resto ci viene indicato anche dal Tribunale per i minori e dai Servizi sociali. Per educare e far crescere un bambino serve un intero villaggio, di questo ne siamo certi”.