Lido Comunale, Massimo Ripepi “degrado, emergenza sanitaria e stagione balneare compromessa”
Comunicati, conferenze stampa, dichiarazioni anche convincenti, fatte a ripetizione negli ultimi sette anni da Giuseppe Falcomatà sul presente e sul futuro del Lido Comunale, ma nel cuore pulsante del chilometro più bello d’Italia non è mai successo niente. Piuttosto il degrado, l’emergenza sanitaria e l’assoluta mancanza di sicurezza dei cittadini sono certezze ormai insostenibili.
In questi anni Falcomatà ed i suoi hanno fatto solo chiacchiere e mostrato il distintivo. Ciò che hanno sempre sostenuto, e cioè che la ripartenza del Lido comunale è un nodo centrale del loro programma di governo perchè si innesta perfettamente nella rigenerazione complessiva del lungomare vedendo nel Waterfront e nel Parco Lineare Sud i due apici di un processo di ammodernamento strutturale, economico e sociale, di fatto si è rivelato ancora una volta un grande bluff!
A ridosso della stagione estiva, infatti, ci troviamo ad oggi in altissimo mare a causa delle prove sismiche, ancora in corso, che dovranno valutare la staticità delle strutture e, nella peggiore delle ipotesi in caso di non conformità degli stessi, con il rischio non solo di far saltare la stagione, con tutti danni economici conseguenti ma, ancor più grave, di perdere i finanziamenti di ben 2 milioni destinati alla riqualificazione della struttura da ultimarsi entro il 2023.
E’ per questo motivo che ho deciso di presentare un’interrogazione al Sindaco ff in cui chiedo se sono state poste in essere azioni di tutela del patrimonio comunale, se sono state presentate agli organi giudiziari denunce per gli atti vandalici e per occupazione di beni di proprietà del comune, se sono stati effettuati interventi da parte della polizia municipale nell’area del lido predisponendo, in modo particolare, un qualsiasi servizio di controllo della area stessa e soprattutto di conoscere i costi sostenuti dall’amministrazione nell’ultimo biennio.
E’ gravissimo che una struttura come il Lido Comunale di Reggio Calabria, da sempre frequentato da generazioni di reggini ed a lungo luogo di ritrovo insostituibile per rinfrancarsi nei mesi estivi, vista l’ubicazione in pieno centro storico, nonché passato centro di manifestazioni artistiche, sportive e culturali, versi oggi in terribili condizioni con i pannelli di recinzione sfondati così come le porte delle cabine, per non parlare dei cornicioni, dei balconi pericolanti e dei crolli di lastre e pezzi di cemento, spazzatura e ratti e numerosi ‘ospiti’ presenti all’interno della struttura, abitanti di diverse cabine divenute ricovero di fortuna per extracomunitari e persone meno abbienti.
Quello che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello per una città che ha vocazione turistica e che dal turismo stesso potrebbe trarre vantaggi economici elevati, rischia anche quest’anno di divenire una struttura non utilizzabile, né fruibile dai turisti e dai reggini stessi a danno anche degli operatori turistici che subiranno l’ennesimo danno economico.
Tutto ciò è un ulteriore trofeo dell’oblio, dell’amministrazione comunale più fallimentare della storia che è riuscita non solo a non recuperare, ma bensì a distruggere quei pochi ma importantissimi doni di cui la città dispone per una ripresa economica e turistica di cui ha fondamentale bisogno.