Mancata riduzione Imu, assessore Madeo non risponde e fa disinformazione
Marisa Caravetta "è il metodo Stasi".

È ormai evidente a tutti che per entrare a far parte del cerchio Stasi, istituzionale o meno, serve preliminarmente aderire alla dottrina del Sindaco che, tra le tante prescrizioni demagogiche, impone che a qualsiasi domanda posta da quanti non sono allineati al pensiero unico di Giunta e maggioranza, non bisogna mai rispondere nel merito, ma sfuggire e parlare d’altro.
E da questo punto di vista dichiara il consigliere comunale Marisa Caravetta (Movimento per il Territorio per Pasqualina Straface) possiamo dire che Stasi abbia certamente promosso il suo assessore alla Città Sostenibile Francesco Madeo, tanto ligio al metodo dello scappare dal merito delle esatte questioni poste che, del tutto silente in assise sui temi, sulle questioni e sulle emergenze direttamente alla sua delega, ha continuato a divagare anche sui media, sproloquiando d’altro e tentando di disinformare.
Perché di pura disinformazione si tratta allorquando invece di spiegare alla Città, in consiglio e fuori, perché l’Amministrazione Comunale e la maggioranza Stasi non hanno fatto alcuna valutazione politica per proporre in aula una riduzione delle aliquote Imu ed Irpef, confermate al massimo, si pensa di percorrere la scorciatoia del rimpallo di responsabilità su chi ha iniziato prima o dopo, senza capire che al cittadino ed alle categorie produttive in particolare interessano solo soluzioni e risultati, non revisionismi e chiacchiere.
Del resto, se anche vi fosse stato un errore di valutazione da parte degli amministratori o commissari precedenti scandisce il consigliere di opposizione basterebbe questo a giustificarne la sua reiterazione?
E dove starebbe allora il ruolo che invece resta fondamentale della Politica che valuta e decide?
In ogni caso, nessuno di noi della minoranza, men che meno la consigliera regionale Pasqualina Straface ha mai affermato che chiarisce siano state aumentate le aliquote. È falso e tendenzioso sostenerlo. Basta riascoltare gli interventi.
Abbiamo chiesto e non siamo stati ascoltati di considerare un’ipotesi di riduzione delle attuali aliquote, purtroppo confermate al massimo dal Sindaco Stasi, senza alcuna capacità di apertura e confronto sulla gravissima crisi economica del settore.
Da una parte, quindi, appaiono solo come tentativi populisti di fuggire dalle risposte a domande precise ed inequivocabili, i tentativi pindarici di parlare, come del resto fa sempre Stasi, di temi e questioni regionali invece che di quanto accade nella nostra Città; dall’altra, risultano fuori luogo oltre che sgradevoli i richiami alla conoscenza delle norme fatte da qualche altro consigliere e avvalorati dallo stesso assessore Madeo.
Non c’è alcuna esenzione totale ex lege per immobili a destinazione agricola che avremmo dovuto considerare. È tutto molto più semplice: qui a Corigliano-Rossano, per i non esenti, la Giunta Stasi ha applicato per l’IMU l’aliquota massima 1,06%, mentre si poteva optare per una sua riduzione.
Punto. C’è poco da girarci attorno. E si è stati insensibili rispetto all’appello a venire incontro alle difficoltà economiche che stanno vivendo soprattutto le piccole e medie imprese.
Ma stesso tentativo di confusione l’assessore Madeo ha pensato di fare anche sulla questione delle rendite catastali e dell’ingiustizia contributiva tra cittadini della stessa Città che a distanza di sei anni Stasi perpetua e conferma, a causa della sua totale assenza di iniziativa in merito; e non perché egli, come Sindaco, debba essere competente in materia ma perché, così come ha evidenziato testualmente la consigliera Straface nel suo intervento in aula, non ci risulta che la classe di governo di questa Città abbia mai avviato alcuna interlocuzione utile con la competente Agenzia delle Entrate.
Nessun interesse verso la questione, strettamente connessa del resto al processo di fusione, che si continua di fatto ad affossare.
Questo si è contestato e questo si ribadisce, invitando ancora una volta sindaco e assessori conclude la Caravetta a preferire un confronto nel merito, senza abbassare il livello del confronto e soprattutto del rispetto dei propri interlocutori e di tutta l’assise civica.