Marisa Caravetta “Straface interrotta in consiglio sin dal suo esordio, surreali le ricostruzioni della presidente Madeo”
Purtroppo non corrisponde al vero quanto riferito dalla Presidente del Consiglio Comunale Rosellina Madeo in merito all’intervento della consigliera comunale Pasqualina Straface nella seduta dei giorni scorsi per l’approvazione del bilancio di assestamento e verifica della permanenza deli equilibri e nella quale abbiamo chiesto che la Corte dei Conti faccia presto luce sugli oltre 10 milioni di euro di debiti fuori bilancio fatti occultare dall’Esecutivo Stasi.
CARAVETTA: OSTRUZIONISMO DELIBERATO ED IMMOTIVATO
Basta, infatti, rivedere se necessario anche lo streaming della sedutadichiara per il Gruppo di Opposizione, la consigliera Marisa Caravetta per prendere atto del fatto che la Presidente Madeo ha deliberatamente, scorrettamente ed immotivatamente interrotto la consigliera Straface subito, all’inizio del suo intervento e non dopo l’eventuale superamento del tempo consentitole dal regolamento.
INVITO A DISTENDERE ANIMI NON COLTO DALLA MADEO
Ecco perché spiega all’indomani di un normalissimo auspicio rivolto pubblicamente da tutto il nostro Gruppo Consiliare a favorire la distensione degli animi durante i lavori consiliari, evitando volutamente toni e censure che a questo punto sarebbero state più adeguati, la Presidente Madeo avrebbe fatto bene a non aggravare quanto platealmente accaduto, aggiungendo come ha invece fatto ricostruzioni del tutto surreali ed immaginando di poter dare lezioni sul rispetto dei regolamenti e addirittura sulla democrazia, solo per arrampicarsi sugli specchi.
LA PRESIDENTE NON DIMOSTRA DI ESSERE SUPER PARTES
Da parte della consigliera Straface non vi è stato scandisce la Caravetta alcun asserito preannuncio di sforamento dei tempi all’inizio del suo intervento, subito interrotto dalla Presidente Madeo che sin dalla seconda seduta del nuovo Consiglio non ha quindi dimostrato quell’alta funzione di garanzia e quel delicato ruolo super partes le cui finalità non dovrebbero mai essere messe in secondo piano, per nessun motivo.
SU PUNTI IMPORTANTI È PIÙ DEMOCRATICO CONCEDERE PIÙ SPAZI
Molto più semplicemente, considerata l’importanza del punto in discussione e dichiarata più volte l’unità e compattezza del Gruppo Consigliare sulla posizione univoca che la consigliera Straface era stata incaricata di esprimere per tutti in aula con la lettura della relazione poi depositata, sarebbe stato atteggiamento sicuramente più apprezzato, più opportuno ed anche più sostanzialmente democratico da parte della Presidenza concedere senza cronometro alla mano e senza evidenti e reiterati tentativi ostruzionistici, un po’ di tempo in più nell’esposizione, a solo beneficio del pluralismo e senza alcuna invocata violazione di regolamenti e leggi, che tutti conosciamo benissimo.
SERVIVA MENO CRONOMETRO E LEZIOSITÀ E PIÙ BUON SENSO
Sarebbe bastato dimostrare senza inutile leziosità soltanto un po’ di buon senso democratico in più nella sede istituzionale per eccellenza deputata alla massima espressione della dialettica politica cittadina, buon senso che purtroppo è irresponsabilmente mancato e che ci auguriamo sinceramente possa essere recuperato e preservato in futuro.
NESSUNA OSSESSIONE DA CARTA BOLLATA, SI CHIAMA TRASPARENZA
Cogliamo l’occasione, infine, per ricordare come Gruppo Consiliare al Sindaco, sistematicamente allergico alla trasparenza e molto probabilmente disabituato nel primo mandato a confrontarsi con una opposizione non diciamo analitica, competente, determinata e propositiva ma anche solo presente ed unita come è oggi, che far emergere irregolarità, illegittimità ed illegalità nei documenti finanziari dell’ente e portarli all’attenzione delle autorità preposte e previste dall’ordinamento giuridico nazionale, non può essere sminuita offensivamente come ossessione per le carte bollate ma equivale conclude la Caravetta per tutto il Gruppo Consiliare di Opposizione né più né meno che ad esercitare il fondamentale ruolo democratico di controllo ed indirizzo che hanno e devono avere le minoranze consiliari.