Calabria

Marziale “calabria terribilmente scossa dalle tragedie sui minori di questi giorni”

antonio marziale
“Nel volgere di una giornata, una Calabria terribilmente scossa è chiamata ad elaborare tre tragedie che coinvolgono minorenni e che rappresentano uno spaccato di contemporaneità cruda e inesorabile.
L’arresto di un uomo che avrebbe violentato e drogato minorenni a Villa San Giovanni, la caduta da una finestra di una casa-famiglia della bambina di Botricello con conseguente suicidio della madre e il drammatico decesso di una 12enne a Scilla.
A nessuno, se non agli inquirenti, tocca stabilire le cause e, dunque, nessuno può azzardare ipotesi in merito, ma la comunità adulta è chiamata ad interrogarsi come mai prima d’ora”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.
“I fatti di Villa San Giovanni evidenzia Marziale ci portano a prendere atto di quanto diffusa sia la violenza sessuale sui minori, di quanto sia dietro l’angolo, ad opera di gente spietata, capace di sedurre giovanissimi e giovanissime con la fascinazione di regalie e tecniche di adescamento accattivanti.
Ciò deve indurci ad essere attentissimi, a non trascurare nessun dettaglio negli atteggiamenti e a non sottovalutare i cambiamenti di umore o stile di vita dei figli”.
Per quanto riguarda gli accadimenti di Botricello, il Garante spiega: “Essere in casa-famiglia, di per sé, ci pone davanti ad un quadro di disagio e sofferenza, che in struttura può essere solo mitigato, ma giammai risolto, sempre al netto dell’ipotesi di una caduta accidentale.
La speranza è che la piccolina di sette anni, ricoverata in rianimazione a Catanzaro, possa farcela e il nostro pensiero deve andare ad una madre, che in qualsiasi ipotesi le autorità dovessero accertare, rimane vittima della disperazione, purtroppo sempre più diffusa”.
“Stamattina continua il Garante ho sentito amiche ed amici di Scilla, che mi hanno detto essere la 12enne trovata morta una ragazzina solare, figlia unica, praticante sport e frequentante la parrocchia.
La dirigente scolastica, Daniela Panzera, mi ha raccontato essere stata la studentessa alla festa della scuola, emotivamente partecipe insieme a tutti i compagni. Dunque, nessun segnale di disagio in un quadro, anche familiare, per come mi è stato detto, nella norma. Cosa potesse nascondere nell’anima è imponderabile.
È chiaro sottolinea il sociologo che le autorità preposte, nel ventaglio di ipotesi, terranno in debita considerazione anche gli aspetti legati alla dimensione online, questa “seconda vita” parallela, infarcita di messaggi devianti e sfide mortali”.
“Sono vicino alle famiglie coinvolte conclude il Garante e chiedo a tutti indistintamente di sentirsi ogni giorno impegnati come “garanti” dei più piccoli, in un mondo articolato e sempre più complicato.
La corposa letteratura giurisprudenziale sui “diritti dei minori” rimane carta straccia se anche un solo adulto non si senta coinvolto in prima persona a tutelare bambini e adolescenti, che il consumismo sessuale ed economico vuole “più grandi” di quanto in realtà non siano, strappandoli di mano a genitori, comunità educante e adulti di riferimento.
È tempo di fare rete davvero, e quando parlo di rete non mi riferisco a quella tecnologica, che ha responsabilità enormi sul declino della società”.
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