Reggio Calabria

Massimo Ripepi “Brunetti snobba il consiglio comunale aperto su piazza de nava e decide di far partire i lavori”

massimo ripepi

Un partecipatissimo Consiglio Comunale aperto, svoltosi  il 31 Gennaio scorso, aveva dato mandato al Sindaco, attraverso una delibera votata all’unanimità da tutti i Consiglieri Comunali, di proteggere Piazza De Nava.

Il Sindaco facente funzioni Brunetti avrebbe conseguentemente dovuto attivare tutte le iniziative utili e necessarie, presso il Segretariato regionale per la Calabria del Ministero dei beni culturali e presso la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e Vibo Valentia, allo scopo, di promuovere un’interlocuzione tra istituzioni e attori territoriali interessati, al fine di tutelare l’identità storica e culturale di Piazza De Nava.

Avrebbe poi dovuto esigere che l’inizio lavori fosse posticipato all’anno 2023 affinché la stessa area fosse fruibile a tutto il 2022 per le celebrazioni del cinquantesimo anno del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Infine avrebbe dovuto relazionare e partecipare il Consiglio degli esiti delle iniziative assunte.

Ebbene, il buon Brunetti non solo non ha fatto nulla, ma ha addirittura deciso autonomamente che il progetto andava bene ed i lavori possono iniziare. Una follia! Nessuna sovrintendenza, nessun funzionario e nessun direttore può prendere decisioni autonome su materie importanti per le quali deve essere coinvolta tutta la Città.

La scelta di far partire i lavori di Piazza De Nava, ignorando le richieste dei cittadini e delle associazioni storiche nonché dell’intero Consiglio Comunale, ci dà la misura dell’ingiuria quotidiana a cui è sottoposta la nostra città. Siamo costretti ad alzare la voce sul problema, perché la comunità reggina, come da prassi, rimane inascoltata e invisibile per la giunta Falcomatà.

Sui lavori di Piazza de Nava, infatti, esiste una delibera del Consiglio comunale, la n. 3 del 31 gennaio 2022, frutto di una discussione aperta e alla quale tutti i rappresentanti delle associazioni hanno preso parte ribadendo quanto questi lavori siano inutili e inadeguati poichè, non solo tolgono un’opportunità a Reggio per la loro dislocazione proprio davanti al Museo della Magna Grecia con conseguenti ed inevitabili ostacoli per i turisti, ma soprattutto perchè violano un’identità.

Piazza De Nava ha una sua storia ed una sua struttura architettonica e possiede una fontana storica autentica  rappresentando  un luogo di ritrovo che rimanda al prestigio reggino: non è solo una spianata; oggi, invece, si interviene senza tener conto di quell’identità culturale.

In forza del mio ruolo di consigliere comunale sono dell’avviso che le decisioni vadano prese sempre unitamente ai cittadini condividendone la progettualità.

Il sindaco f.f. Brunetti, che si era impegnato a farsi carico di un confronto con la sovrintendenza regionale allo scopo di comprenderne le decisioni, ad oggi sta avallando questo scempio, probabilmente nell’ottica di interessi che certamente non riscontrano il plauso dei cittadini né ricalcano la volontà degli stessi e di chi a Reggio ci tiene veramente.

Oggi il sindaco Brunetti non ha remore nell’affermare apertamente in Consiglio Comunale (lo stesso che gli aveva dato indicazioni opposte) di non darsi briga di quando inizieranno i lavori, considerata l’ulteriore richiesta di traslazione degli stessi almeno al 2023, ed ancora più grave è la questione che dopo nove mesi costui non ha mosso un dito né dato risposte rispetto alle disposizioni della delibera del Senato della Città, pur votata all’unanimità.

Così oggi ci ritroviamo ad avere funzionari della sovrintendenza, che senza se e senza ma, incidono sul nostro territorio, prendendo decisioni spettanti esclusivamente al legittimo organo istituzionale ovvero il Consiglio Comunale.

Noi, di fronte a questa catastrofe amministrativa, non possiamo far finta di niente e pertanto siamo pronti a bussare alla porta della Sovrintendenza stessa, visto l’incapacità e l’inadeguatezza del Sindaco a rappresentarci per i motivi che solo lui conosce, e soprattutto non possiamo far passare sottobanco un atteggiamento, quanto mai scandaloso e indecente, per il quale la cosa pubblica viene gestita ormai come un fatto personale sebbene vi sia un atto ufficiale apertamente oltraggiato, né possiamo, infine, permettere il disfacimento della nostra identità a causa dei presunti lavori di restyling della piazza. Decisi da chi? O per favorire chi?

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio
× Invia la tua notizia!