Mese di sensibilizzazione sul mieloma multiplo, l’impegno e le parole d’ordine dell’Ail
L'associazione accende i riflettori su sopravvivenza globale, qualità della vita e problematiche infettivologiche.

In occasione del mese di sensibilizzazione sul mieloma multiplo, l’Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma (Ail) pone l’attenzione su tre aspetti fondamentali per chi convive con questa patologia: l’aumento della sopravvivenza globale, la qualità della vita e le problematiche infettivologiche.
Negli ultimi dieci anni, la sopravvivenza globale dei pazienti con mieloma multiplo è significativamente migliorata grazie ai progressi della ricerca scientifica e delle nuove terapie.
Trattamenti innovativi come gli inibitori dei proteasomi, gli anticorpi monoclonali e le terapie cellulari hanno reso possibile un incremento dell’aspettativa di vita: dai 3-5 anni di una decina di anni fa agli attuali 7-10 anni e oltre.
Per alcuni pazienti è addirittura possibile parlare di remissione, una condizione in cui i segni della malattia scompaiono temporaneamente o in modo duraturo. Tuttavia, il rischio di recidiva non può ancora essere escluso.
Se da un lato la maggiore longevità dei pazienti è una conquista straordinaria, dall’altro porta con sé nuove sfide, prima fra tutte l’aumento del rischio di infezioni.
Queste colpiscono tra il 40% e il 60% dei pazienti, a causa sia della compromissione del sistema immunitario provocata dalla malattia, sia dagli effetti collaterali delle terapie.
La prevenzione e la gestione tempestiva delle infezioni sono quindi cruciali per garantire una migliore qualità di vita ai pazienti.
Un altro elemento chiave è proprio la qualità della vita, che va oltre la sopravvivenza e comprende il benessere fisico, psicologico e sociale. Sintomi come dolore, fatica e difficoltà motorie devono essere adeguatamente gestiti per consentire ai pazienti di condurre una vita il più possibile normale.
È necessario un approccio multidisciplinare che metta al centro la persona, garantendo supporto medico, psicologico e sociale.
Per approfondire questi temi e offrire una visione su come cercare di affrontare al meglio la convivenza con il mieloma multiplo, Ail ha intervistato tre importanti specialisti nel campo dell’oncoematologia. I loro contributi aiuteranno a fare luce su strategie e strumenti utili per migliorare la vita dei pazienti.
Per Ombretta Annibali, responsabile Day Hospital Ematologico Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, “la sopravvivenza globale dei pazienti con mieloma è raddoppiata negli ultimi 20 anni, grazie a farmaci innovativi e una migliore conoscenza dei meccanismi di funzionamento della malattia che hanno rivoluzionato le cure”.
Fabio Efficace, responsabile del gruppo Qualità di Vita Gimema-Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto, ha invece spiegato: “La qualità di vita abbraccia diversi aspetti della vita, dai sintomi legati al trattamento o alla malattia fino al funzionamento fisico del paziente, e si misura attraverso questionari che rispondono a caratteristiche scientifiche determinate e che, secondo il punto di vista del paziente, impattano maggiormente sulla sua quotidianità”.
Infine Corrado Girmenia, responsabile di Uosd Pronto Soccorso e Accettazione Divisione Ematologia presso il Policlinico Umberto I-Università Sapienza di Roma: “Il rischio infettivo nel mieloma rappresenta una delle principali complicanze presenti durante tutto il decorso della malattia.
I pazienti sono particolarmente sensibili alle infezioni da pneumococco, all’influenza virus e Herpes Zoster, tutte contenibili però grazie ai vaccini”.