Motta San Giovanni: discarica di Comunia, il sindaco Verduci chiede l’intervento del prefetto
Lunedì mi recherò in prefettura affinché un autorevole intervento del Prefetto possa richiamare tutti a comportamenti e dichiarazioni responsabili, imponendo a tutti di trattare il tema della discarica di Comunia con attenzione e spirito critico, ma senza alimentare sospetti o fomentare la comunità con l’unico obiettivo di accaparrarsi spazi utili per la campagna elettorale di fatto già aperta.
È quanto dichiara il sindaco Giovanni Verduci all’indomani delle dichiarazioni rilasciate dall’ex dirigente della Protezione Civile regionale e candidato a governatore della Regione Calabria, il geologo Carlo Tansi.
Ringrazio il geologo Tansi continua il sindaco di Motta San Giovanni- che, anche se solo adesso e casualmente in occasione delle elezioni regionali, si interessa di un sito, quello di Comunia, che negli ultimi anni è stato al centro di numerosi incontri presso gli uffici regionali.
Tuttavia, sorprende che pur non abbandonando gli abiti del tecnico e dell’esperto di protezione civile e comunicazione in situazioni di rischio quale lui è, utilizzi frasi ad effetto dirette alla pancia e non alla testa di una comunità, quella mottese, già esasperata e seriamente preoccupata per la possibile riapertura della discarica”.
Spiace dover deludere l’esperto geologo aggiunge Verduci ma l’Amministrazione comunale non deve chiarire la propria posizione perché solo a chi è distratto dalla campagna elettorale può sfuggire che il Comune ha gia deliberato in Consiglio e all’unanimità la contrarietà alla messa in esercizio della discarica, ha già espresso parere formale negativo, ha presentato ricorso al Tar e appello al Consiglio di Stato.
Producendo atti formali che testimoniano l’assoluta contrarietà a questo progetto nella parte che va oltre la bonifica e la messa in sicurezza del sito, pur mantenendo sempre la responsabilità del ruolo.
Al geologo Tansi annuncia quindi il primo cittadino chiederò di spiegare meglio cosa vuol dire quando afferma, da esperto e già responsabile della Protezione Civile calabrese, che la discarica di Comunia “è una bomba ecologica responsabile dell’alta incidenza di tumori che hanno colpito Motta e Lazzaro”. Cosa vuol dire “essere corresponsabili di situazioni drammatiche e dolorose che vivono numerose famiglie”, cosa vuol dire “discarica situata in una zona ad elevato rischio frana”.
Lo inviterò a redigere una relazione, a consegnarci eventuali documenti in suo possesso, magari a spiegarci perché, conoscendo questi importanti elementi, non ha replicato alla Regione Calabria in tutte quelle occasioni durante le quali ha dichiarato che a Comunia non ci sono rischi.
Perché non ha mai contestato i numerosi esami curati da Arpacal che ha sempre assicurato di aver caratterizzato i rifiuti presenti in discarica escludendo particolari rischi. Perché non ha mai ribattuto all’Autorità di Bacino che in ogni suo documento non censisce l’area di Comunia come “ad elevato rischio frana”.
“Se in passato conclude quindi il sindaco il ruolo di responsabile della Protezione Civile non presupponeva un suo intervento, dovendo intervenire solo in caso di emergenza e non di prevenzione, lo imponeva la sua competenza, la sua professionalità, il suo essere esperto della materia, il suo essere bravo comunicatore.
Il parlare solo oggi, avendo taciuto in passato, comporta una grave responsabilità al pari di chi adesso si erge a paladino della comunità mentre in passato, quando avrebbe potuto e dovuto, non ha prodotto alcun atto che fosse contrario alla discarica di Comunia, insabbiando l’argomento e spostandolo in avanti nel tempo”.