Motta San Giovanni: secondo alcuni dati dell’ANCADIC, nella cittadina c’è un aumento delle patologie oncologiche
Facendo seguito alle precedenti segnalazioni riguardanti l’incidenza tumorale nel territorio reggino, scrivo per rappresentare che nel comprensorio di Motta San Giovanni vi è un aumento in questi ultimi mesi di patologie oncologiche.
Risulta alla scrivente associazione che ultimamente si sono presentati, ad un quadro generale già grave, altri casi di tumori a Motta San Giovanni che suscitano allarme nella popolazione.
Nonostante le insistenti segnalazioni della scrivente associazione e del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Reggio Calabria inviate al Sindaco del tempo del Comune di Motta SG, non è stata posta la massima attenzione alla vigilanza ambientale sul territorio e visto i casi di criticità igienico-ambientali non si è provveduto alla tempestiva bonifica ambientale a tutela della salute pubblica.
Si sarebbe dovuto procedere senza alcuna esitazione alla bonifica del territorio comunale dall’amianto ed in particolare dei vasti capannoni industriali situati nel centro del paese di Lazzaro con copertura di eternit, che si rinviene anche sui tetti di alcune abitazioni situate a Motta SG, tra cui un fabbricato posto nel popoloso centro del paese – Largo dei Manganelli di fronte alla farmacia.
Alla bonifica delle altre discariche abusive sparse in ogni dove sul territorio comunale, nonché quella comunale in località Don Candeloro, dove la fase di degrado ha seriamente compromesso le risorse idriche sotterranee.
Non sono state portare a termine le procedure intraprese dalla regione Calabria su l’intera area di Comunia per individuare l’estensione, la sorgente, la diffusione dell’inquinamento e gli eventuali responsabili dello stesso.
Si aggiunge che dal registro dei tumori di recente istituito nella provincia reggina emerge tra l’altro nei Comuni di Seminara e Palmi fino a Reggio Calabria a Sud, un eccesso di decessi per tumore nel sesso maschile rispetto alla media regionale statisticamente significativo, mentre a Montebello Jonico e Motta San Giovanni un eccesso di rischio per tumori femminili (RR=1,2).
In conclusione, nella considerazione che l’amianto è la prima causa di incidenza delle patologie oncologiche, oltre alle radiazioni emesse dalle antenne selvagge situate sulle abitazioni del centro abitato di Lazzaro e dagli effetti nocivi prodotti sulla salute dell’uomo a medio/lungo termine dai rifiuti sopra menzionati, senza fare allarmismi invitiamo le Autorità forse competenti, ma in atto inefficienti, a svolgere in base alle attribuzioni di competenza le azioni atte a salvaguardare la salute della popolazione.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC
Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”