Reggio Calabria

Muore lavoratore nel reggino precipitando dal tetto del capannone. Confermata in appello condanna per omicidio colposo del datore

Il difensore di parte civile Vincenzo Barca soddisfatto per il risultato ottenuto: la tutela dell'incolumità del lavoratore deve essere il primario obiettivo da parte di ciascun datore

Si è concluso con una piena conferma di condanna per l’imputata, F.I., il processo di secondo grado celebrato dinnanzi alla Corte d’Appello di Reggio Calabria e che ha riguardato un triste caso di morte per incidente sul lavoro. Il Collegio, nelle persone del Presidente Dott.Pietro Scuteri, congiuntamente alle Consigliere Dott.ssa Laura Palermo e Dott.ssa Cristiana De Pasquale, si è pronunciato con una sentenza di condanna della parte imputata, riconoscendone la colpevolezza per avere cagionato, con atti omissivi della sicurezza sul lavoro,la tragica morte dell’operaio Barca Francesco, di Rizziconi, morto il 24 agosto 2016 a 50 anni cadendo da un capannone posto nell’area industriale di Gioia Tauro, da un’altezza di oltre 10 metri.
Le parti civili costituite, nella persona della vedova congiuntamente ai cinque figli (di cui un minore) sono state seguite nel delicato processo dagli Avvocati Vincenzo Barca, Pasquale Loiacono, Maria Carmela Barca e Maria Astrid Fiumara. A sintetizzare l’evidente soddisfazione per il risultato di giustizia ottenuto, le dichiarazioni dell’Avvocato Vincenzo Barca che ha espresso vivo compiacimento nel vedere confermata in tutto la sentenza di primo grado resa dal Tribunale di Palmi: “La sicurezza sul posto di lavoro mai più deve essere una mera occasione di buone prassi, ma tutta la società civile deve comprendere che tutelare l’incolumità del lavoratore deve essere il primario obiettivo da perseguire da parte di ciascun datore, affinché mai più alcuno di noi debba piangere un proprio caro caduto sul luogo che per antonomasia deve essere invece sinonimo di cautela e sicurezza. Mai più morti bianche!”.
Il primo articolo della nostra Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, ciò dovrebbe rendere l’idea dell’importanza dei lavoratori e delle lavoratrici nel nostro Stato, tuttavia le morti e gli infortuni sul lavoro tendono ad aumentare, sono 890 i morti sul lavoro nei primi dieci mesi del 2024, 22 persone in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; 890 persone che sono uscite per andare al lavoro e non sono ritornate a casa, perché quel lavoro che doveva servire per vivere, li ha uccisi.

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio
× Invia la tua notizia!