Nota Mattia Salimbeni
La babele degli impianti sportivi. A Corigliano-Rossano le tante strutture pubbliche dedicate allo sport, sparse sul territorio comunale, dagli stadi “Brillia” e “Rizzo” per finire ai campi di periferia e ai campetti urbani, producono soltanto 13mila euro l’anno di canoni d’affitto, di cui 12mila versati da una sola società. Ma, ancora più grave, è che il Comune non sa chi gestisce questi impianti. Insomma, non paga nessuno e nessuno si occupa di capire chi fruisce del patrimonio pubblico tantomeno di vigilare. Insomma, un’anarchia totale di cui ci siamo preoccupati di inviare un esposto dettagliato alla Procura della Repubblica di Castrovillari affinché si faccia luce su questa vergognosa situazione.
È quanto denunciato dal Consigliere Comunale di Azione nonché candidato sindaco della coalizione civico-moderata, Mattia Salimbeni, nel corso dell’ultima Assemblea Civica proponendo un’interrogazione ad hoc sulla vicenda degli impianti sportivi.
«Sono rammaricato – precisa Salimbeni – non solo per le condizioni di totale confusione che vige nell’ambito della gestione del patrimonio pubblico ma soprattutto per la risposta, certamente stizzita e impacciata, che l’assessore al ramo e vicesindaco Maria Salimbeni ha dato su una vicenda per quale occorre, oggi più che mai, fare chiarezza. Spero che l’Esecutivo civico sia a conoscenza di questa situazione imbarazzante perché altrimenti ci troveremmo di fronte all’ennesima prova di sciatteria politico/amministrativa di questa gestione assurda della cosa pubblica. Non è contemplabile né concepibile – sottolinea ancora il rappresentante di Azione – in un Comune che gode di un apparato burocratico e di controllo importante e che vanta un ruolo guida, che non si sappiano i fruitori e i gestori delle strutture pubbliche. E se accade un incidente? E se succede un qualsiasi guasto o danno alla struttura, chi paga? Chi se ne rende responsabile?»
«Né può essere giustificabile, oggi, – aggiunge il candidato Sindaco della coalizione civico-moderata – che l’Amministrazione pubblica non sappia chi sono i gestori o affidatari degli impianti sportivi. E questo per un motivo molto semplice. Perché – ricorda Salimbeni – negli anni 2019-2020 una ricognizione sugli impianti sportivi era stata fatta dall’allora assessore Palermo, tanto che il Comune aveva pure inviato degli avvisi di sfratto ad alcune associazioni sportive inadempienti o prive dei requisiti richiesti dal regolamento. Fu un atto forte, spinto e voluto dal nostro gruppo politico, ma sicuramente di grande trasparenza a tutela del bene comune, perché eravamo convinti che le strutture sportive dovessero essere assegnate attraverso un bando ad evidenza pubblica eliminando tutte le sacche di abusivismo. Ecco, avrei voluto che l’assessore al ramo o lo stesso sindaco, mi dicessero e dicessero alla città cosa ne è stato di quel lavoro fatto in quegli anni».
Tant’è che risulta non solo la mancata corresponsione dei canoni da parte dei gestori delle strutture ma anche un’omissione di atti di riscossione da parte del Comune. Per dirla in modo semplice, oggi abbiamo soggetti non meglio definiti che hanno in mano le chiavi di stadi, campi e campetti di proprietà comunale che vengono gestiti in forma privata (forse si fa anche utile!) senza alcun titolo. È giusto che su questo indaghi la Procura alla quale abbiamo già inviato un ricco e dettagliato esposto. Questo, purtroppo – conclude Salimbeni – è l’emblema del coma profondo in cui versa la democrazia a Corigliano-Rossano».