Nota stampa dell’associazione “Risveglio Ideale” sulla riforma del ministro Cartabia
L’ASSOCIAZIONE “RISVEGLIO IDEALE”, presieduta da Angela NAPOLI, ritiene di dover dare il proprio contributo in merito al dibattito sulla riforma voluta e sostenuta dal Ministro della Giustizia, Marta CARTABIA, anche e soprattutto in considerazione che non pare sia stata data molta rilevanza ai diritti delle vittime e alla loro pressante domanda di giustizia.
Innanzitutto, l’Associazione intende manifestare la propria vicinanza di pensiero al Dottor Nicola GRATTERI e a tutto il pool antimafia della Procura di Catanzaro, condividendo le critiche che lo stesso ha mosso e continua a muovere nei confronti di una riforma che appare necessaria per il raggiungimento del solo ed unico scopo di non perdere i fondi europei.
Infatti, riteniamo che non sia possibile operare una riforma del sistema giustizia in fretta e senza avere in primo piano l’obiettivo principale della lotta alla criminalità organizzata e alla illegalità diffusa, ma ritenuta necessaria solo per non perdere i fondi europei.
L’ASSOCIAZIONE condivide, inoltre, da un lato il timore avanzato dal Dottor GRATTERI circa la concreta possibilità che venga disperso il lavoro svolto per la celebrazione dei maxi processi contro la ndrangheta tutt’ora in corso, come RINASCITA SCOTT, RIMPIAZZO, IMPONIMENTO, BASSO PROFILO, CARMINIUS e molti altri, in corso di celebrazione sull’intero territorio nazionale e non solo nel distretto di Catanzaro, dall’altro la preoccupazione che rimangano impuniti numerosi reati che hanno provocato allarme sociale come alcuni omicidi colposi, reati sessuali, nonché tutti i reati relativi alla produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope o anche reati sentinella di presenze mafiose sul territorio (che rischiano di diventare reati bagatellari).
L’Associazione, con l’ausilio dei propri associati competenti in materie giuridiche, si impegna a dare un contributo serio affinché si proceda ad una riforma che abbia come obiettivi principali:
● un allineamento ed avvicinamento della giustizia sostanziale a quella processuale;
● la lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione e alla concussione;
● una effettiva parità delle parti processuali con riferimento soprattutto alla parte offesa e alla sua costituzione di parte civile;
● una effettiva celerità dei processi che sia però frutto di una riforma burocratica attuata tramite una efficace informatizzazione del sistema e non di pericolose insidie tendenti a rendere impuniti fattispecie criminose (ad es la riforma limita lo svolgimento dell’udienza preliminare a reati particolarmente gravi mentre dall’altro lato estende le ipotesi di citazione diretta a giudizio con l’unico scopo di fermare il processo e non di accelerarlo);
● una oculata depenalizzazione di numerose contravvenzioni che attualmente appesantiscono il sistema processuale e comunque finiscono per essere dichiarati improcedibili per sopraggiunta prescrizione.
L’associazione inoltre condivide le perplessità, da più parti sollevate, in riferimento alla norma che attribuisce al Parlamento il potere di indicare i criteri generali agli uffici dei pubblici ministeri i reati prioritari da perseguire.